«Linea di pura arroganza, che di democratico e interesse per il bene della Città ha ben poco da parte della maggioranza»

Ruggero Pegna contesta il modus operandi per la scelta della presidenza delle commissioni

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    «Da martedì si sta procedendo all’elezione dei presidenti e vice presidenti delle Commissioni Consiliari. Secondo il più elementare dei principi di democrazia e verifica di competenze, settore per settore, la strada scelta dal Presidente del Consiglio comunale e dai consiglieri di maggioranza, è quella di votarsi tra loro», contesta Ruggero Pegna, consigliere comunale dell’Udc, «dopo essere stati esclusi dalle poltrone di assessori, la corsa alle poltroncine dei vari eletti nelle due liste del sindaco (diventate 7, per poter presiedere tutte le 7 commissioni), è stata condotta in modo matematicamente infallibile al motto di “siamo di più e facciamo quello che vogliamo”». 
    Il riferimento è alla presidenza della Commissione Cultura, Spettacolo, Sport, ecc., per la quale il consigliere Rosario Piccioni, «dimostrando grande onestà intellettuale, ha proposto me (già membro di quella Ministeriale in rappresentanza della Conferenza Unificata Stato-Regioni, ecc. ecc.), ma la maggioranza, in modo bulgaro, ha scelto come Presidente la consigliera Maria Grandinetti e sua vice la consigliera Antonietta D’Amico. Pur avendo per lei stima e simpatia, nonché formulandole gli auguri di buon lavoro e disponibilità alla collaborazione, espressa personalmente, credo che anche a livello simbolico sia stata una scelta sbagliata, dettata da una linea di pura arroganza, che di democratico e interesse per il bene della Città ha ben poco».

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