Incontro tra e il regista Carlo Carlei e il vescovo Schillaci

Ognuno dei due, nel proprio campo, è impegnato per l'affermazione di valori quali la solidarietà, il rispetto del prossimo, degli ultimi.

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    Un incontro ricco di significato e di grandi suggestioni tra fede e arte, spiritualità e impegno sociale e civile, quello svoltosi tra il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme,  Giuseppe Schillaci e il regista lametino di fama internazionale, Carlo Carlei, alla presenza del fratello del regista, il cantante etno-folk, Maurizio, e del giornalista e scrittore, Antonio Cannone.
    Carlo, apprezzato per i grandi successi cinematografici (tra i suoi lavori basta citare, “La Corsa dell’Innocente”, “Fluke”, “Romeo e Giulietta”; e per la Tv le serie, “Ferrari”, “Padre Pio”, “L’Aviatore”, “Il Generale della Rovere”, “Il Giudice Meschino” “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Il Confine”. Fra i tanti riconoscimenti, le nomination ai Golden Globe e ai David di Donatello), ha fatto ingresso nella Curia vescovile luogo che negli anni 70 ha frequentato all’epoca della militanza negli scout. E proprio ricordando personaggi come don Saverio Gatti che Carlei ha iniziato il suo colloquio con monsignor Schillaci, ripercorrendo gli insegnamenti di uno dei preti rimasti impressi nella memoria collettiva per tante generazioni. 
    Un confronto basato sulla narrazione delle diverse esperienze che hanno portato il Vescovo a scegliere la strada del sacerdozio e il regista quella della settima arte. Percorsi differenti ma uniti da una visione per molti versi “francescana” della realtà e del mondo che ci circonda con le sue innumerevoli contraddizioni. 
    Ognuno dei due, nel proprio campo, è impegnato per l’affermazione di valori quali la solidarietà, il rispetto del prossimo, degli ultimi. Di qui, l’approfondimento di temi che riguardano la complessità di una società come quella attuale priva di valori ma che possiede gli anticorpi necessari (la famiglia, la scuola, la Chiesa e una auspicabile rigenerata classe politica, lontana dalla contaminazione col malaffare) per cercare di porre un argine al consumismo esasperato, all’omologazione e a modelli di vita che appaiono sempre più poveri di riferimenti morali ed etici. 
    «Sono lieto di questa presenza – ha dichiarato il vescovo – apprezzo il lavoro di Carlo e gli auguro di proseguire perché da questo nostro dialogo sono emersi temi di grande significato riconducibili a valori, come quelli dello scoutismo per esempio, che rappresentano tanta positività per chi esercita un ruolo di prestigio nella società e diventa per questo modello e punto di riferimento per i giovani». 
    Carlei ha ringraziato il Vescovo per l’accoglienza e lo ha omaggiato con una copia del film “Padre Pio” con protagonista Sergio Castellito. Dono che monsignor Schillaci ha apprezzato molto auspicando futuri incontri alla presenza del regista in occasione di  iniziative sociali e culturali.

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