Una mostra ed un’associazione per tenere viva la memoria di Don Pasquale Luzzo

Chiunque voglia mandare aneddoti, testimonianze, scritti, articoli che lo riguardino può farlo inviandolo al sito www.donpasqualeluzzo.it.

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    Giovedì nella Chiesa del Carmine alle 17,30, in occasione dell’81° anniversario della nascita di Don Pasquale Luzzo e a circa 6 anni dalla sua morte, la Comunità MASCI(Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) Lamezia Terme 2 “Don Pasquale Luzzo” ha organizzato un evento che tenesse desto l’operato e il ruolo che il Sacerdote, guida spirituale della Comunità fin dalla sua costituzione, ha svolto nel territorio e nell’intera Diocesi Lametina.
    L’idea si è concretizzata grazie anche all’entusiasmo subito dimostrato al progetto da parte di Francesco Polopoli, professionista e docente di latino e greco, che ha goduto, come tanti, degli insegnamenti del religioso.
    Il libro illustrato di cui Polopli, anch’egli appartenete alla Comunità Masci, è autore raccoglie alcuni aneddoti di vita vissuta dal sacerdote che ne delineano ed interpretano il carattere, arricchito dal giovane fumettista lametino Francesco Longo. 
    La presentazione della pubblicazione è avvenuta durante il convegno, appositamente organizzato, in coincidenza dell’anniversario della nascita di Don Pasquale, nella chiesa stracolma di fedeli e di gente richiamata dal ricordo del sacerdote e dell’uomo.
    L’incontro, coordinato dalla Magistra della Comunità Anna Maione, dopo il saluto del parroco Don Gigi Iuliano, ha visto anche il ricordo di Giovanni Martello, che ha illustrato l’azione educatrice svolta dal giovane Don Pasquale, giunto nel rione di Cafaldo in piena crisi post-sessantottina, nei confronti dei giovani che confluivano al “Carmine” grazie anche all’attività Scout, già avviata negli anni precedenti.
    L’azione di integrazione e di valorizzazione dei giovani svolta dal neo sacerdote si inseriva nel solco tracciato da un altro prete “scomodo”, Don Lorenzo Milani, relegato a Barbiana ma noto per il suo famoso testo “Lettera a una professoressa”. Sono seguiti gli interventi di due Scout, Francesco Stella e Francesca Fiore, che hanno sottolineato quanto abbia inciso sulla identità della parrocchia. 
    Gli ultimi due interventi sono stati quelli di Monsignor Morosini , arcivescovo di Reggio Calabria, e
    di Monsignor Luigi Cantafora. Morosini si è soffermato sull’intesa nata, nel periodo post conciliare, tra Don Pasquale e i 4 frati minimi che operavano nella Chiesa Matrice e a San Francesco di Paola a Sambiase. Furono anni in cui le novità già tracciate durante il Concilio non trovavano grandi favori nelle sfere ecclesiali, ancora attaccate saldamente su posizioni conservatrici, ma che il giovane Don Pasquale e i frati di San Francesco cominciarono ad attuare tra la diffidenza e l’ostracismo da parte della stessa chiesa, dando l’avvio ad un processo di rinnovamento dai frutti insperati. 
    Cantafora ha voluto rimarcare la stima che Don Pasquale, ormai maturo e meno anticonformista rispetto alle prime fasi del suo sacerdozio, godeva tra i suoi confratelli che lo vollero all’unanimità vicario della Diocesi di Lamezia.
    Le parole di Cantafora hanno evidenziato poi la fedeltà al mandato di pastore di anime che non venne mai meno durante l’intero suo sacerdozio, caratterizzato dallo zelo per la vigna del Signore , ma anche dalla sua riservatezza che diventava gioiosità contagiosa quando si trovava giovane tra i giovani, anche se gli anni passavano per lui e per gli altri.
    Alla fine del Convegno si è aperta la mostra dedicata a Don Pasquale che, allocata nei locali dell’ex asilo Madonna del Carmine adiacente all’omonima chiesa, si sviluppa lungo un percorso in 4 ampi locali. Illustra, con ampia documentazione fotografica, manoscritti, documenti e oggetti, le tracce lasciate nella parrocchia durante la sua lunga permanenza. Non mancano gli angoli che illustrano le passioni del Sacerdote che amava le ardue cime e la natura silenziosa, ma che ampliava la sua azione pastorale anche attraverso la squadra del Carmine, tramite la quale centinaia di giovani hanno sperimentato i valori dello sport coniugati a quelli della fede.  La mostra resterà aperta per tutte le domeniche di gennaio e la prima di febbraio dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18. 
    Chiunque voglia mandare aneddoti, testimonianze, scritti, articoli che lo riguardino può farlo inviandolo al sito www.donpasqualeluzzo.it. Presto sarà costituita un’associazione “Don Pasquale Luzzo” che cercherà con attività varie di tener viva la memoria di un sacerdote che è stato un autentico testimone della sua vocazione sacerdotale.

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