Le opere di Filippo Andronico e Simona Žilėnaitė in mostra nel fine settimana a Palazzo Pingitore

Due artisti e due mostre personali per il secondo appuntamento espositivo della rassegna artistica “Catàgeios. L’antro dell’artista - Le opere e i giorni” a Serrastretta

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Due artisti e due mostre personali per il secondo appuntamento espositivo della rassegna artistica “Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni” a Serrastretta: mostra personale dell’artista siciliano Filippo Andronico dal titolo Donna del Sud; mostra personale dell’artista lituana Simona Žilėnaitė dal titolo Alla ricerca della casa perduta

Le mostre avranno luogo a Palazzo Pingitore di Serrastretta, inaugureranno sabato alle 17.30 e saranno aperte al pubblico anche domenica dalle 10.30 alle 12.30.

La Biblioteca Comunale Luis Scalese di Serrastretta presenta così il secondo appuntamento espositivo della rassegna artistica Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni (Kαταγειος. Το λημέρι του καλλιτέχνη – Εργα και Ημέραι), a cura di Pramantha Arte.

«Tra pittura e scultura – scrivono i curatori – la mostra ripropone un saggio della produzione artistica di Filippo Andronico che, attraverso la sua dedizione alla figura femminile e la sua raffinata ricerca stilistica, restituisce un’opera carica di pathos e rigore. Un’opera in cui converge quella tensione di opposti che sta alla base dell’evoluzione del pensiero e dell’arte occidentale, e che nell’archetipo della donna trova la sua figurazione ottimale. Un’armoniosa e vitale doppiezza che nell’arte di Andronico appare irrisolta e, probabilmente, insolubile: l’anelito a uno stile formale, supremo e imperturbabile (incontra) si scontra con il calore, la sensualità e la materna corposità del principio mediterraneo».

La figurazione di Filippo Andronico oscilla «magistralmente tra particolare e universale, tra storico e metaforico. Nell’apparente ripetizione del soggetto raffigurato – la donna del sud – ogni opera vive di un’atmosfera unica e singolare dove – di volta in volta – la potenza vitale di eros espressa nelle movenze suadenti, nelle linee avvolgenti e nei colori sensuali, cede il posto al fragoroso silenzio e all’immobilità di figure che – in un classicismo assoluto – divengono paesaggi metafisici. E i due elementi si compenetrano: la donna mediterranea è dipinta nella calda e intima alcova di un interno familiare, oppure, sullo sfondo di un’apparente stasi marina, mentre il moto incessante e inquieto delle onde e del vento ne animano le vesti, i capelli, le posture, le carni. Donna del Sud in Catàgeios ribadisce l’antico senso greco della bellezza e dell’eros, in un rapporto di reciproca implicanza tra la dimensione estetica, etica e conoscitiva dell’esistenza».

«Dopo essersi laureata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Vilnius nel 2010 – dichiara il curatore Maria Rosaria Gallo -, nell’arco di qualche anno Simona Žilėnaitė ha maturato un percorso artistico che l’ha vista partecipare a numerose esposizioni e progetti nei Paesi Baltici, in Polonia, in Italia, fino alla consacrazione ufficiale con una mostra personale presso la galleria Pamenkalnio di Vilnius nel 2016, e l’ingresso nell’Associazione degli Artisti Lituani. Il suo mezzo espressivo è la pittura. Una pittura di forte intensità psicologica, carica di narrazione, umanità e mistero. Una figurazione cangiante che nella varietà dei soggetti e nelle sbavature delle superfici, si pone al limite di un’astrazione simbolica. Interni dai forti contrasti di luce si popolano di assenze/presenze affidate ai segni del tempo; giochi di ombre, pieghe e riflessi addensano atmosfere di scorci claustrofobici; opacità e trasparenze – affidate a leggere e usurate cortine – separano il dentro dal fuori, quasi in attesa di un illuminante responso. E ancora paesaggi, oggetti, natura e figure umane e animali, segnate dai medesimi laceranti contrasti».

«Alla ricerca della casa perduta – dichiara l’artista – è un tentativo di trovare la mia casa; forse la mia casa interiore; forse il senso stesso delle cose. La mia identità, la mia forza. E questo attraverso la pittura. Qualche volta con la guida di un animale sciamanico, qualche volta attraverso la bellezza di piccoli oggetti quotidiani, e altre volte ispirata da oggetti che richiamano un significato religioso, che mi riportano all’infanzia e ad una certa sacralità dell’essere».

«Alla ricerca della casa perduta – spiega il curatore Antonio Bruno Umberto Colosimo – presenta l’ultima produzione della pittrice Simona Žilėnaitė ed è sostanzialmente un’indagine sullo spazio inteso come definizione, oltrepassamento e incessante ridefinizione di confini, fisici, pittorici, gnoseologici, psicologici, esistenziali. Nell’ambito di Catàgeios, la pittura di Žilėnaitė diventa metafora di quella ricerca di riferimenti mentali che determinano il costituirsi della stessa identità personale, collettiva e umana. Una ricerca che non può non tener conto della decadenza, della perdita, del dolore e della inesorabile ricostruzione».

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