Presentazione del libro di Laura Calderini, “Donne che vestono d’ortica”

Luogo di incontro è stata la suggestiva dimensione dell’Antico Mulino delle Fate

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Si è svolta la presentazione del libro di Laura Calderini, “Donne che vestono d’ortica” – Grafichéditore.

Luogo di incontro è stata la suggestiva dimensione dell’Antico Mulino delle Fate, con un sottofondo musicale del torrente, il verso degli animali ivi ospiti, il sospiro di tanti amici la cui attenzione è stata catturata da una scena naturalmente spettacolare.

Ed è stato nel silenzio dei presenti, che dal buio, in mezzo agli alberi che ha preso vita la performance teatrale di Beatrice Beltrani, che con grande eleganza di movimenti e dialoghi, che hanno proiettato tutti in un “altro da noi” svestendoci della carnalità per elevarci ad una spiritualità trascendentale.

E così, nella semplicità del salotto organizzato fra amici che ha preso la parola l’autrice, lasciando che ognuno dei presenti potesse liberamente vivere quella serata, rapiti da una scenografia mistica spontaneamente creatasi. A dare inizio alla serata, Il presidente FIDAPA Lamezia, Antonella Centonze e la vicepresidente Fidapa Orvieto, Paola Morelli che hanno ribadito la straordinarietà della sinergia fra donne, testimoniata oggi, da un forte impegno nel sociale, nella politica, nell’arte, nella difesa e promozione del territorio in tutte le sue forme.

Nel segno della donna la serata, ma di una donna pronta a dialogare con tutti e tutto, vestita di ortica ma anche di quel sentimento straordinario che è la sorellanza, coniugato in tutti i sessi ed in tutti i casi.

Una storia di donne selvatiche, racconta Italo Leone, direttore della collana Calliope, tutte dotate della capacità di vestirsi metaforicamente d’ortica, di trovare ciascuna a suo modo le risorse per difendersi dalla prepotenza degli uomini. Protette dal loro vestito d’ortica, donne intelligenti del passato hanno gareggiato con gli uomini nella letteratura, nell’arte, nella medicina, nella scienza lungo tutto l’arco della storia umana.

Numerosi ospiti si sono seduti accanto a Laura, il maestro Polopoli, l’assessore Gargano, l’amica Fragale, ma tutti comunque seduti metaforicamente nel grande cerchio della vita.

Una serata scandita con una frequenza umana intensa, con i batteri accelerati per pathos artistico, letterario, sociale e che improvvisamnche, senza parole, si è conclusa lasciando al libro, la responsabilità di dare risposta alla curiosità dei lettori e a quei bottoni artistici che l’autrice ha delicatamente posto accanto ai libri, il gusto dell’arrivederci.

Un ponte artistico che l’autrice ha creato fra i comuni di Orvieto e Lamezia Terme, a conclusione è stato goliardicamente sperimentato con la degustazione delle specialità orvietani e lametine.

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