“Premio Liriche e note sotto le stelle” tra ospiti, musica e teatro fotogallery

Serata ricca di intense emozioni al parco delle Terme Caronte

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Il premio “Liriche e note sotto le stelle” è stato assegnato al Generale di Brigata Guido Maria Geremia; al maresciallo dei Carabinieri Domenico Medici; alle Suore del Bambino Gesù che operano a Lamezia Terme; al sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito. Personalità che operano in ambiti diversi ma compenetranti del contesto sociale: dalla difesa della legalità all’impegno caritativo all’accoglienza ai migranti. Uomini e donne che col loro impegno, la loro competenza e dedizione, continuano a delineare importanti percorsi di crescita valoriale per la comunità in cui operano.

Tra i premiatori il presidente onorario dell’associazione Ettore Greco; Valentina e Claudia Di Nunno; don Pasquale Di Cello; i sindaci di Lamezia Terme e Falerna, Paolo Mascaro e Francesco Stella, e il primo cittadino di Sellia, Davide Zicchinella.

Premio alla memoria per Luisa De Leo Statti, esponente storica della sezione lametina dell’Unitalsi. Una donna nobile di lignaggio e di cuore che per circa mezzo secolo ha dedicato la sua vita alle persone svantaggiate, a quei malati che la società tende sempre a emarginare e che invece hanno diritto ad una vita normale come tutti gli altri. A premiare i figli della compianta Signora Luisa De Leo Statti lo stilista Anton Giulio Grande, attuale commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission.

Nell’ambito della serata evento è stato assegnato il premio “La rosa nel bicchiere”, ispirato al famosissimo componimento del poeta lametino Franco Costabile, fra i più grandi esponenti della letteratura italiana del Novecento. Il riconoscimento è andato all’ingegnere Gregorio Teti, originario di Catanzaro, direttore tecnico del centro protesi di Budrio, Roma e Lamezia. L’ingegnere Teti, grande professionista nel suo campo, si sta occupando da mesi anche di una famiglia di profughi siriani che hanno subito gravi malformazioni a causa della guerra. A farsi carico del nucleo familiare l’arcidiocesi di Siena guidata dal cardinale Paolo Lojudice, intervenuto in collegamento web. “La rosa nel bicchiere”, realizzata dall’orafo lametino Eugenio Rocca, è stata consegnata dal vescovo diocesano Serafino Parisi e dal direttore delle Terme Caronte Emilio Cataldi.

Non solo premiazioni ma anche ‘incursioni letterarie’ di teatro in poesia con la declamazione di due opere dello scrittore Salvatore De Biase. “Caronti du cori mia” è la lirica in vernacolo che lo stesso autore ha declamato insieme ad Antonio Arcieri componente del gruppo artistico dell’associazione. Un’ode accorata, scritta in vernacolo lametino, in cui la fonte termale di Caronte diventa una figura mitologica e si intrattiene a parlare con chi va a visitarla, confidando le sue angosce e la sua solitudine. “Se non fossi così come sono” è il secondo componimento di Salvatore De Biase interpretato da Pino Mete, Antonio Arcieri ed Eugenio Carnovale: una riflessione esistenziale sull’uomo di oggi che si interroga sulla propria essenza, divisa tra vita reale e dimensione virtuale.

Per quanto riguarda l’intrattenimento musicale Francesco Sinopoli ha creato uno spettacolo nello spettacolo con la graditissima esibizione della Filarmonica di Lamezia Terme diretta da Pietro Bonaddio; per l’occasione Sinopoli ha consegnato una targa ricordo al percussionista più anziano, Benito Barrilà. Molto coinvolgente e passionale la performance dei tangheri Michele Ruffa e Simona De Raffele; così come molto apprezzati sono stati anche il soprano Silvia Molinaro e il tenore Amerigo Marino che hanno cantato famose arie liriche e alcune delle canzoni più amate del repertorio classico italiano. Ad accompagnarli Sinopoli alla tastiera e il giovane violinista Ivan Mancini con Pietro Bonaddio al clarinetto.

Con la proiezione del video “Quel viburno rosso” è stato lanciato un messaggio di pace per la popolazione ucraina, martoriata dalla guerra. A presentare il video Sara Saladino che l’ha realizzato insieme a Rosa Albisi, del gruppo “Carlo Acutis Lamezia” che ha contribuito alla produzione del lavoro filmato insieme a tanti altri volontari. Presente nel parco termale anche una rappresentanza della popolazione ucraina residente sul nostro territorio. A invocare la fine del conflitto per l’Ucraina anche Filomena Cervadoro, componente dell’associazione San Nicola nonché presidente del Convegno di cultura Beata Maria Cristina di Savoia che ha declamato “La luna di Kiev”, la celebre poesia di Gianni Rodari divenuta ormai un manifesto per la pace.

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