Sabato apertura straordinaria dalle 18 alle 22 per il museo archeologico lametino
In occasione delle GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days) previste per il 24 e il 25 settembre dedicate al tema “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”
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In occasione delle GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days) previste per il 24 e il 25 settembre dedicate al tema “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro” il Museo Archeologico Lametino nella giornata di sabato ha previsto un’apertura straordinaria dalle 18 alle 22.
Il tema Sustainable Heritage scelto dal Consiglio di Europa è stato ampliato nel nostro Paese per costituire un’occasione di una riflessione sul contributo che il Patrimonio culturale e paesaggistico può offrire alla costruzione di un futuro sostenibile
L’iniziativa prevede un momento dedicato espressamente alle famiglie e al pubblico dei più piccoli, in cui, grazie alla collaborazione con il Teatrop di Lamezia Terme, il servizio museale si traduce in opportunità creativa, momento ludico per condividere e confrontarsi.
L’apertura serale costituirà un’occasione per scoprire, visitare e vivere insieme alla Direttrice del Museo Simona Bruni e al suo staff gli spazi del Museo Archeologico Lametino.
Per l’occasione saranno effettuate narrazioni guidate a cura di Stefania Mancuso, collaboratore archeologo.
I dettagli dell’iniziativa di sabato:
18:15 saluti Simona Bruni, Direttore Musei Archeologici Lametino e Mètauros
18.30 – 19.30 attività per famiglie: Cartastorie Cappuccetto Kamischibai: spettacolo laboratorio con manipolazione della carta e interazione con i bambini del pubblico a cura di Teatrop. Regia di Maria Assunta Calvisi e Piepaolo Bonaccurso, con Greta Belometti e Piepaolo Bonaccurso.
19:30 attività per gli adulti: narrazioni guidate reperti e storie a cura di Stefania Mancuso, All’interno delle sale museali sarà possibile visitare “art texture_contaminazioni d’arte” a cura di Simona Caramia e Francesca Giordano, opere di Tommaso Palaia e Caterina Arcuri