Si concluderà domani il LIFF10 – Lamezia International Film Fest, con ospiti Niccolò Ammaniti e Pivio

Dopo gli incontri con il pubblico, Pivio omaggerà gli spettatori del LIFF10 con una esecuzione live di alcuni brani tratti dal suo ultimo album solista, Pycnoleptic.

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Si concluderà domani il LIFF10 – Lamezia International Film Fest, con ospiti speciali della serata conclusiva, presso i Giardini del 900, Niccolò Ammaniti e Pivio.

Dopo gli incontri con il pubblico, Pivio omaggerà gli spettatori del LIFF10 con una esecuzione live di alcuni brani tratti dal suo ultimo album solista, Pycnoleptic.

Niccolò Ammaniti
Nato nel 1966 a Roma, la leggenda vuole che da Rilascio di Acetilcolinesterasi in neuroblastoma, la tesi di laurea che non ha mai discusso, sia nato Branchie, il suo primo romanzo, un capolavoro che già mostra la noncuranza nei confronti delle norme stilistiche canonizzate. Con Fango, la raccolta del 1996, si fa coincidere la nascita del fenomeno letterario denominato “cannibali”, una narrativa lontana dalla realtà italiana con una denominazione attribuita dai media ad una serie di scrittori. Un genere accostabile al noir e al pulp, nell’accezione postmoderna che Ammaniti ha definito e consegnato alla storia. Proprio da Fango nasce il racconto L’ultimo capodanno, da cui Marco Risi ha tratto il suo omonimo film con Monica Bellucci. Come Dio comanda viene insignito del Premio Strega.
I libri di Ammaniti sono stati tradotti in 44 paesi e le sue storie sembrano girare intorno al romanzo di formazione, seppure filtrato dalla sua sensibilità che lo porta a costruire persone e personaggi inquietanti e inquieti, capaci di sviluppare un’empatia particolarmente forte con il lettore. Lo stile sempre sospeso tra il comico e il grottesco rende i suoi libri ideali per trasposizioni al cinema: dopo Risi, Gabriele Salvatores declina su grande schermo suoi Io non ho paura e Come Dio comanda, mentre è Bernardo Bertolucci a dirigere la trasposizione di Io e Te.
Nel 2003 vince il Ciak d’Oro per la miglior sceneggiatura di Io non ho paura, film che gli regala anche una candidatura ai Nastri d’Argento, mentre nel 2013 riceve la candidatura ai David di Donatello per la sceneggiatura di Io e Te.
Del 2018 è la sua prima storia originale per la TV: Il Miracolo è una serie di Sky acclamata anche all’estero che fa vincere a Lucio Pellegrini il Premio Flaiano per la miglior regia (co-regia, insieme allo stesso Ammaniti) e per la miglior interpretazione con Tommaso Ragno. Ma la sua definitiva consacrazione anche nell’audiovisivo arriva nel 2021 con Anna, serie interamente diretta da lui e tratta dal suo romanzo. Qui come regista riesce a creare un’estetica sognante e straniante, per una fiaba dark e apocalittica dove ogni legame con la società che viviamo oggi è sovvertito e ribaltato, con una inquietante coincidenza con il lockdown del Covid. Anna è un’esperienza di visione, così come i suoi romanzi (compreso l’ultimo uscito nel 2023, La vita intima) sono un’esperienza letteraria unica e sconvolgente. Tra ferocia e orrore sublimato in un’ironia sferzante, l’arte di Niccolò Ammaniti restituisce la -nostra- realtà evanescente e contraddittoria, con momenti di vero incanto tenuti insieme dalla forza magnetica delle contraddizioni e degli eccessi.

Dopo otto anni di assenza, Niccolò Ammaniti è tornato in libreria con un nuovo romanzo, uscito nel 2023. Edito da Feltrinelli, La vita intima è un romanzo intriso di pungente ironia, che restituisce lo spaccato di una società ossessionata dalle apparenze e dai social. Sette giorni nella vita intima di una first lady, in una contemporaneità ossessionata dal consenso e dall’apparire.

PIVIO
Roberto Pischiutta, nato a Genova nel 1958, fondatore nel 1979 del gruppo new wave Scortilla, dopo essersi laureato in Ingegneria Elettronica all’Università di Genova, si trasferisce a Roma verso la fine degli anni Ottanta e, insieme ad Aldo De Scalzi, dà vita ad un lungo sodalizio artistico nel campo della musica da film.
Ottenuta la notorietà internazionale con Hamam – Il bagno turco diretto da Ferzan Ozpetek, ha composto oltre 150 colonne sonore sia per il cinema che per la televisione tra cui Song ‘e Napule dei Manetti Bros (David di Donatello 2014 come miglior musicista, Nastro d’argento 2014, Globo d’oro 20104 e vincitore del Bifest 2014 per la migliore colonna sonora) ed il musical Ammore e malavita (David di Donatello nel 2018 come miglior musicista e miglior canzone originale; Nastri d’Argento 2018 per la miglior colonna sonora e miglior canzone originale: Ciak d’Oro 2018 come miglior colonna sonora e miglior canzone orginale, BiFest – miglior colonna sonora e al Festival di Venezia lo Startracks Award).
Ha anche al suo attivo, tra le altre, le colonne sonore di serie televisive iconiche come Distretto di Polizia e L’ispettore Coliandro.
Con Aldo De Scalzi ha fondato l’etichetta discografica I dischi dell’espleta e la società di edizioni musicali Creuza. Sono autori delle iconiche colonne sonore delle trasposizioni cinemtografiche di Diabolik, dei Manetti Bros, nonché del film d’esordio alla regia di Claudio Bisio, L’ultima volta che siamo stati bambini.
Nel 2016 torna alla realizzazione di un lavoro solista, It’s fine anyway, scritto, suonato e cantato in quasi totale autonomia, diventato la base per il prossimo progetto filmico omonimo in 11 capitoli (il primo episodio è già stato realizzato ed ha ricevuto il Nastro d’Argento 2017 per il miglior corto sperimentale) Ha all’attivo oltre un centinaio di dischi, passando dalla new wave alla musica sinfonica.
Dal 2017 al 2019 Pivio è direttore tecnico dei CSCLab del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per i corsi relativi alle colonne sonore. Dal 1 gennaio 2018 è presidente di ACMF.
Da luglio 2018 è Membro del Consiglio di Sorveglianza della SIAE.
Nel 2023 esce il suo nuovo disco solista, Pycnoleptic, realizzato in quattro diverse versioni, tra cui la rivoluzionaria Dolby ATMOS.

Pycnoleptic esce a distanza di due anni dal precedente Cryptomnesia, ed è il secondo capitolo di un progetto personale che nasce da una precisa volontà di denuncia, dedicato alle disfunzioni sensoriali come metafora politica del nostro tempo.
Il disco contiene sette brani in inglese, a cavallo tra atmosfere psichedeliche vagamente beatlesiane e trame industrial che raccontano simbolicamente un mondo sempre più soggetto a continue sospensioni dello stato di coscienza (e della consapevolezza) proprio come la sindrome infantile indicata nel titolo, la picnolessia. Tutti i brani sono completamente suonati dal solo Pivio (tranne la sezione di archi in Venus with the ice lolly e Welcome to the party), mentre per le liriche del disco Pivio si è avvalso della collaborazione di Marco Odino, suo sodale dalla fine degli anni ’70, quando fondarono il gruppo new-wave Scortilla. Nel disco è presente anche una cover della coppia Iggy Pop – David Bowie, cioè Mass Production dall’album The Idiot.

Il disco esce in vari formati: vinile rosso trasparente, in digitale in formato WAV e mp3, e in forma nativa nei formati binaural e Atmos; relativamente a questi ultimi due formati, tutti i brani sono stati organizzati e mixati specificatamente per tali versioni, garantendo così una spazializzazione pensata artisticamente per ottenere la completa immersione dell’ascoltatore.

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