«Lascio Lamezia Terme nella certezza piena di aver agito sempre dentro il solco della legittimità, per il bene del Corpo e del buon nome dello stesso»

Sul finire dell'anno termina anche il rapporto di lavoro tra Salvatore Zucco ed il Comune di Lamezia Terme, con l'ormai prossimo dirigente che andrà a ricoprire il ruolo di comandante della polizia locale a Reggio Calabria.

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    Sul finire dell’anno termina anche il rapporto di lavoro tra Salvatore Zucco ed il Comune di Lamezia Terme, con l’ormai prossimo dirigente che andrà a ricoprire il ruolo di comandante della polizia locale a Reggio Calabria.
    Oggi il saluto al corpo da parte dell’ormai prossimo ex comandante davanti al vicesindaco Bevilacqua e al vicecomandante Rubino, oltre che di parte degli agenti andati in pensione nel corso dell’ultimo anno: «come ebbi a dire in occasioni di commiati di altri appartenenti al Corpo, in queste circostanze si contrappongono sentimenti contrastanti; il film di 10 anni di vita, scorre improvviso dinanzi agli occhi della mente, del cuore, e rivedi sequenze di immense soddisfazioni inscindibilmente concatenati a cocentissime delusioni,  quest’ultime più che professionali, umane. Ma con la granitica certezza  che il filo conduttore che ha legato alti e bassi di questa esperienza, sia stato il lavoro duro, constante, instancabile, onesto e soprattutto leale. Sono cresciuto molto a Lamezia Terme, moltissimo. Professionalmente ed umanamente. Ho imparato dagli errori, che ho commesso, più che per impreparazione, per poca diplomazia». 
    Secondo Zucco «è cresciuto il Corpo di Polizia Locale. Tutti voi quindi. In stima, professionalità, rispetto e considerazione. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato sul mio percorso, gli appartenenti al Corpo, gli altri dipendenti che ho avuto l’onore di guidare; gli Amministratori, i cittadini, i colleghi e le colleghe dirigenti del Comune. Tutti hanno contribuito a migliorarmi, ed a migliorare le mie capacità professionali ed umane».
    Ringraziamento anche per «la stampa che ha saputo sempre veicolare il lavoro, a volte oscuro e silenzioso, del Corpo. Ringrazio i colleghi delle altre forze di Polizia presenti sul territorio, con i quali si è creata una sinergia informale, immediata e diretta. La Procura della Repubblica, che ha creduto e voluto investire sul Corpo di Polizia Locale, e sul sottoscritto. La Prefettura sempre disponibile ad ogni richiesta. I componenti dell’Amministrazione qui presente, ai quali auguro di vero cuore ogni vigoria e tutto il coraggio necessario,  affinché possano compiere le dovute e gravi scelte politico-amministrative per risollevare le sorti di questa meravigliosa città. Ringrazio le organizzazioni sindacali, con le quali ho avuto modo di confrontarmi, e che mi hanno aduso all’arte suprema della mediazione».
    Non si nasconde neanche il plauso a chi «con testardaggine, signorilità istituzionale  e rarissima coerenza, ha fatto si che si sciogliessero puzzolenti e luridi compromessi, ed artati veti, consentendo al sottoscritto, di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che possa concorrere  al progresso materiale o spirituale della società», riservando un pensiero anche alla famiglia, «fonte primaria ed insostituibile della mia serenità e della mia forza; mia moglie e mia figlia, per il sostegno incondizionato fattivo, sempre dimostratomi, anche quando ho fatto del mio ufficio un succedaneo della mia casa familiare, privando loro,  a volte, anche dei momenti relazionali familiari normali».
    Da lunedì una sfida nuova, «una stimolante full immersion in un contesto certamente complesso, per certi versi molto più che Lamezia Terme. E’ una realtà che ho imparato a conoscere in questi mesi di condivisione tra i due enti. Confrontandomi con essa, 21 esima città italiana per numero di abitanti e sede di città metropolitana, ho potuto apprezzare quanto il Corpo di Polizia Locale di Lamezia Terme sia stato, e potrà essere, un fiore all’occhiello per tutto il Meridione. Necessita però abnegazione, voglia, attaccamento alla divisa  e spirito di Corpo, e tanto,  tantissimo umile lavoro.  I risultati operativi non sono il frutto di improvvisazione né di approssimazione, men che meno di vuoti e sterili eloqui».  
    Negli auguri finali quello ai componenti del Corpo «presenti e futuri, di non farsi mai sporcare l’uniforme, né per strada, né dentro il Comando. Con queste sensazioni lascio Lamezia Terme, nella certezza piena di aver agito sempre dentro il solco della legittimità, per il bene del Corpo e del buon nome dello stesso».

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