Malore entrando in sala operatoria, muore dopo 13 giorni di agonia 74enne di Acconia di Curinga

Già effettuata autopsia. La famiglia vuole vederci chiaro. Tre indagati

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    Sono 3 gli indagati con ipotesi di reato per omicidio colposo per la morte di A.M., 74enne di Acconia di Curinga, avvenuta domenica nell’ospedale Pugliese di Catanzaro. Il 13 gennaio la paziente avrebbe dovuto essere sottoposta a un intervento chirurgico di cardioversione, una procedura medica che si esegue in day hospital per ripristinare il normale ritmo cardiaco in presenza di una aritmia. Stando a quanto denunciato dalla figlia, che quel giorno l’aveva accompagnata, dopo alcune ore di attesa due infermiere erano venute a prendere la signora per accompagnarla in sala operatoria.
    Avendo difficoltà a deambulare, fin dall’accesso in ospedale la donna era stata fatta sedere su una sedia a rotelle che però, per questioni di disinfezione non può essere usata in sala operatoria. Nel salutarla, – sempre secondo la versione della famiglia – augurandole un in bocca al lupo, la figlia si era raccomandata con le infermiere di sostenerla per il cammino, le stesse dopo averla fatta alzare dalla sedia a rotelle l’avevano così accompagnata sotto braccio fino alla porta di ingresso della sala operatoria. La figlia ha seguito con lo sguardo la mamma, ben sostenuta dalla infermiere, fino a quando è entrata in sala operatoria, ma dopo pochi secondi, stando al racconto reso ai carabinieri, ha subito sentito delle grida e, seguendo uno dei medici accorsi, ha trovato la madre distesa a terra piena di sangue che le fuoriusciva da un orecchio

    Prontamente soccorsa, la donna è stata ricoverata nel riparto di rianimazione e sottoposta per alcuni giorni a coma farmacologico, le condizioni di salute però si sono via via aggravate, fino al decesso avvenuto domenica mattina. Non appena la notizia è giunta in Procura, il Pm Andrea Giuseppe Buzzelli ha avviato un fascicolo di indagine con ipotesi di reato di omicidio colposo a carico di 3 persone, disponendo anche un accertamento tecnico irripetibile per determinare le effettive cause del decesso. I familiari della vittima si sono affidati al gruppo Giesse di Catanzaro, specializzato in casi di malasanità, che ha nominato come proprio consulente tecnico il Alfonso Luciano, mentre la Procura ha nominato come propri consulenti tecnici i dottori Berardo Silvio Cavalcanti e Roberto Cundari. La salma, tenuta nel frattempo a disposizione della magistratura presso l’obitorio dell’ospedale, è stata sottoposta ieri pomeriggio ad autopsia, i cui risultati saranno a disposizione della Procura entro 60 giorni.
    «Non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma è nostra ferma volontà chiarire ed accertare cosa esattamente sia accaduto a questa signora – spiega Anselmo Vaccaro, responsabile della sede Giesse Catanzaro, lo studio legale a cui la famiglia si è affidata per avere assistenza – I familiari chiedono solamente la verità, pochi secondi dopo averla persa di vista la signora è stata ritrovata a terra sanguinante ed è deceduta dopo 13 giorni di agonia». Le esequie si svolte oggi la chiesa di Santa Maria Madre della Speranza in Acconia.

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