Il 22% dei calabresi in più a casa al 29 marzo rispetto al 16 febbraio, cala del 63% la quota di chi è andato a lavoro

Dati offerti da Google in un report basato su Maps che ha coinvolto 131 paesi al mondo

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    Partendo da Google Maps, che utilizza dati aggregati e anonimi per mostrare quanto sono affollati determinati luoghi, così da identificare per esempio gli orari di punta di un negozio, pubblica un’anticipazione dei report stilati dalla popolare azienda in merito alla mobilità delle comunità durante COVID-19, per fornire informazioni su cosa è cambiato a seguito delle limitazioni sugli spostamenti, il lavoro da casa e altre decisioni volte ad appiattire la curva di questa pandemia.

    «Questi report, che verranno aggiornati regolarmente, sono stati sviluppati per essere d’aiuto alle autorità sanitarie, sempre nel rispetto dei nostri rigorosi protocolli e norme sulla privacy», assicura Google, spiegando che «si basano su dati aggregati e anonimizzati per mostrare come si sono modificati gli spostamenti nel tempo e sulle diverse aree geografiche, in relazione a una serie di luoghi riuniti in categorie generali come “negozi e attività ricreative”, “generi alimentari e farmacie”, “parchi”, “stazioni di trasporto pubblico”, “luoghi di lavoro” e “abitazioni”.

    Il report totale coinvolge 131 paesi, e per l’Italia i dati sono divisi anche su base regionale prendendo in esame la finestra temporale tra il 16 febbraio ed il 29 marzo.

    In Calabria nel periodo indicato si segnala un calo di presenze del 94% in negozi e attività ricreative, del 92% generi alimentari e farmacie, 85% in parchi, 90% in stazioni di trasporto pubblico, 63% nei luoghi di lavoro mentre il 22% in più rimane a casa.

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