L’Asp di Catanzaro si dota di un ufficio antimafia interno dopo le mancate richieste di documentazioni alla Prefettura

A dare il via al nuovo organismo le mancate certificazioni su strutture private e Rsa

Più informazioni su

    Dopo lo scioglimento decretato a settembre l’Asp di Catanzaro si dota anche di un apposito ufficio antimafia, interno all’azienda e che farà capo alla commissione straordinaria, formato dal personale accreditato dalla Prefettura di Catanzaro.

    A comporre il nuovo organismo, che sarà coordinato da un funzionario della Prefettura esperto in materia di informative antimafia, saranno

    • Antonio Aloi (assistente tecnico della struttura gestione tecnico patrimoniale),
    • Ivan Mancuso (assistente tecnico della struttura gestione tecnico patrimoniale),
    • Vittorio Marino (assistente tecnico della struttura gestione tecnico patrimoniale),
    • Renato Repici (collaboratore tecnico professionale della struttura gestione tecnico patrimoniale),
    • Giuseppe Cozza D’Onofrio (collaboratore amministrativo professionale della struttura programmazione e controllo).

    L’azione odierna, oltre agli obblighi già vigenti in precedenza in merito di appalti ed affidamenti servizi per quanto riguarda l’azienda sciolta per infiltrazioni mafiose (già ad ottobre c’erano state chiare indicazioni), secondo la terna commissariale è resa necessaria anche dalla risposta del 10 aprile della Prefettura che certificava come gli uffici dell’Asp non l’avessero contattata in merito ai contratti, in corso di rinnovo, con le strutture private accreditate, nonché le autorizzazioni in corso con le Rsa accreditate nel territorio provinciale, tema quest’ultimo salito agli onori della cronache anche nazionali dopo i casi di Covid-19. Una risposta negativa che arrivava 10 giorni dopo l’atto di indirizzo con cui la terna commissariale aveva disposto «l’immediata e prioritaria acquisizione delle certificazioni antimafia» per la tipologia di strutture sopra richiamate.

    Più informazioni su