Processo Imponimento, decaduta aggravante mafiosa per Francesco Antonio Anello

Il 30enne di Filadelfia, figlio di Rocco Anello, rimane detenuto presso la Casa circondariale di Siano

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    All’esito della discussione il Tribunale del Riesame di Catanzaro, nella persona del Presidente Giuseppe Valea, in accoglimento delle argomentazioni prospettate dagli avvocati Sergio Rotundo e Giuseppe Torchia con provvedimento del 28 agosto il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha parzialmente annullato l’ordinanza emessa nei confronti dell’imprenditore Francescantonio Anello dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro in persona di Giulio De Gregorio del 12 agosto con eplicito riferimento al reato di associazione ex art. 416 bis c.p. ed ai reati di estorsione, escludendo per gli stessi l’aggravante ex art. 416 bis. 1 c.p. nei confronti di Anello, accusato di essere partecipe dell’ipotizzata associazione per delinquere di stampo mafioso Anello-Fruci.

    Il 30enne di Filadelfia, figlio di Rocco Anello, coinvolto nell’operazione “Imponimento” condotta dalla D.D.A. di Catanzaro, rimane detenuto presso la Casa circondariale di Siano in quanto resta confermata l’ordinanza cautelare per gli altri capi di imputazione.

    I procuratori manifestano comunque apprezzamento per la circostanza che il collegio del riesame abbia condiviso le ragioni argomentate dirette all’esclusione dell’associazione per delinquere e dell’aggravante di mafia ex art. 416 bis. 1 c.p.

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