Stupefacenti: i dati relativi alla provincia di Cosenza

Pubblicati da Il Sole 24 Ore nel report denominato “Indice della Criminalità”

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    Quello degli stupefacenti, si sa, è un problema molto serio che riguarda l’intera Italia: il consumo di queste sostanze è purtroppo una piaga sociale, allo stesso tempo questo mondo ingloba una serie di reati puniti severamente dal nostro ordinamento.

    Anche nella provincia di Cosenza, purtroppo, si consumano crimini di questo tipo, e a questo riguardo sono molto interessanti i dati pubblicati da Il Sole 24 Ore nel report denominato “Indice della Criminalità”, il quale può essere consultato integralmente a questo link.

    Gli indicatori maggiormente interessanti sono, da questo punto di vista, “stupefacenti” e “spaccio”, scopriamo subito dunque qual è la situazione relativa alla provincia di Cosenza per quanto concerne queste due categorie.

    Le statistiche relative alla provincia di Cosenza

    Per la categoria “stupefacenti”, nella provincia di Cosenza risultano esser stati compiuti 351 reati nell’arco del 2019, cifra corrispondente a 50,1 reati per 100.000 abitanti.

    Grazie a quest’ultimo dato in cui si rapporta, appunto, il numero di reati con il dato demografico, Cosenza risulta essere al sessantasettesimo posto tra le province italiane.

    Analizzando la categoria “spaccio”, invece, a Cosenza sono stati rilevati 216 episodi nell’arco del 2019, corrispondenti a 30,8 reati ogni 100.000 abitanti; in questa classifica, la nostra provincia risulta essere settantottesima a livello nazionale.

    Il fatto che Cosenza si collochi nella parte più bassa della classifica (le province prese in considerazione, è utile ricordarlo, sono 106) è sicuramente positivo, ma i numeri non possono essere definiti incoraggianti, di conseguenza è evidente che ci sia ancora molto da migliorare.

    Peraltro, bisogna considerare anche che con ogni probabilità vi sono tanti reati che non vengono smascherati dalle forze dell’ordine, ragion per cui il numero reale di episodi criminosi di questo tipo potrebbe essere assai più cospicuo, considerando che nel report de Il Sole 24 Ore sono inclusi, giocoforza, soltanto gli episodi regolarmente denunciati alle Autorità.

    Cosa occorre per fronteggiare al meglio questo problema

    Se ci si chiede come si possa contrastare efficacemente questo problema, la risposta non è semplice, o meglio non può essere univoca.

    Sicuramente sono fondamentali i servizi compiuti sul territorio dalle forze dell’ordine, di conseguenza un loro potenziamento dal punto di vista sia organico che strumentale potrebbe senz’altro dare dei risultati, ma quando si parla di stupefacenti e di reati correlati bisogna considerare anche altro.

    Quello degli stupefacenti, come si diceva, è un vero e proprio problema sociale che può avere ragioni disparate, di conseguenza è necessario agire anche in modo preventivo.

    Utilissima è, da questo punto di vista, l’educazione scolastica, quindi è bene che tali tematiche vengano trattate negli istituti per mettere in guardia i giovanissimi da questo genere di rischi, anche l’informazione e la sensibilizzazione nei confronti degli adulti, tuttavia, non va trascurata.

    Pochissime persone, infatti, hanno una reale consapevolezza delle peculiarità delle diverse sostanze stupefacenti e soprattutto degli effetti deleteri che possono comportare; anche le cosiddette droghe leggere, come la marijuana, hanno degli effetti che non possono essere trascurati, e troppi credono erroneamente che queste sostanze siano paragonabili al fumo di una sigaretta.

    Deve essere fatta la dovuta distinzione, inoltre, tra i prodotti a base di cannabis che vengono commerciati in modo legale da alcuni e-commerce, un buon esempio può essere l’hashish ketama proposta da Prodotti-Cannabis.it, e quelli che vengono commerciati nel mercato illegale.

    Mentre quest’ultimi sono degli stupefacenti, e proprio per questo acquistabili solo tramite canali illegali, i primi non lo sono, per un motivo molto semplice: loro composizione biologica esclude effetti psicoattivi, di conseguenza la Legge italiana, che da questo punto di vista è molto rigorosa, ne rende libera sia la vendita che l’acquisto.

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