Affidamento pontili nel quartiere lido di Catanzaro, misura cautelare per il dirigente Andrea Adelchi Ottaviano

L’indagine è stata finalizzata a verificare una possibile turbata libertà degli incanti e ha fatto emergere numerose irregolarità

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Personale della Polizia di Stato di Catanzaro ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa ieri dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro (Care’), su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro diretta dal Procuratore Nicola Gratteri (Proc. Agg. Giancarlo Novelli e Sost. Proc.ri Stefania Caldarelli ed Annachiara Reale), nei confronti di Andrea Adelchi Ottaviano, dirigente del Settore Patrimonio e Provveditorato-Partecipate del Comune di Catanzaro (ed in precedenza in servizio anche presso il Comune di Lamezia Terme), nonché nei confronti di Mellea Raoul, legale rappresentante della società Navylos S.r.l., poiché gravemente indiziati, entrambi del reato di cui agli artt. 81 cpv., 110, 353 c.p. (turbata libertà degli incanti) nonché del reato di cui agli artt. 81 cpv., 110, 479 (falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici) in relazione all’art. 476 c.p. e infine, il solo Mellea, del reato di cui all’art. 483 c.p. in relazione all’art. 76 D.P.R. 445/2000 (falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici).

Nello specifico sono stati applicati:

  • la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 9 mesi a carico di Andrea Adelchi Ottaviano;
  • il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di 1 anno a carico di Raoul Mellea.

Il provvedimento scaturisce dagli approfondimenti investigativi avviati dalla Squadra Mobile, con il concorso della Digos, relativamente alla regolarità della gara di appalto bandita dal Comune di Catanzaro per l’installazione e la gestione di pontili galleggianti per l’attracco di natanti da diporto nell’area portuale del quartiere Lido, che nel mese di luglio scorso è stata annullata in autotutela con provvedimento del Comune stesso.

In particolare l’indagine è stata finalizzata a verificare una possibile turbata libertà degli incanti e ha fatto emergere numerose irregolarità tra le quali:

  • la dichiarazione, la cui veridicità è contestata dagli inquirenti, da parte di Mellea, all’atto di presentazione della istanza di partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica, del possesso dei requisiti finanziari e contabili di cui al codice degli appalti nonché di quelli indicati dal Disciplinare del bando di gara;
  • la disposizione, da parte di Ottaviano, dell’aggiudicazione definitiva del lotto n. 2 dello specchio d’acqua alla Navylos pur essendo a conoscenza della predetta criticità con la conseguente consapevole e volontaria omissione dell’esclusione della società dalla procedura, in danno delle altre ditte partecipanti;
  • la dichiarazione, da parte di Ottaviano, di aver “positivamente effettuato” le verifiche in merito al possesso dei requisiti di ordine generale e di idoneità professionale dichiarati da Mellea in qualità di amministratore unico e legale rappresentante della Navylos s.r.l.

La Procura della Repubblica di Catanzaro, sulla scorta delle risultanze delle investigazioni delegate alla Squadra Mobile e alla Digos, ha pertanto richiesto ed ottenuto dal G.I.P. l’emissione della misura cautelare cui è stata data esecuzione nella giornata di oggi.

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