Estorsione pluriaggravata: la Cassazione accoglie la ricusazione di un Giudice che nel frattempo ha condannato l’imputato

Necessità di celebrare ex novo il secondo grado di giudizio nei confronti di Cerra Nino.

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    Sono stati necessari due procedimenti in cassazione, ed altrettanti davanti la Corte di Appello di Catanzaro, per porre la parola fine alla complessa vicenda giudiziaria che ha riguardato la dichiarazione di ricusazione proposta dagli avvocati Aldo Ferraro e Lucio Canzoniere, difensori di Cerra Nino, nei confronti del Presidente della Corte di Appello di Catanzaro che giudicava il loro assistito per estorsione pluriaggravata.

    La Sesta Sezione della Corte di Cassazione ha infatti essa stessa accolto la dichiarazione di ricusazione che i legali avevano proposto, annullando senza rinvio il provvedimento con il quale quella dichiarazione di ricusazione era stata rigettata, disponendo per l’effetto la sostituzione del Giudice incompatibile.

    Durante il processo di appello, i difensori di Cerra Nino avevano infatti dichiarato di ricusare Giancarlo Bianchi, Presidente della Corte di Appello di Catanzaro, per avere egli fatto parte del Collegio di secondo grado che, nel celebrare il processo “Chimera”, aveva valutato le stesse fonti dichiarative oggi poste a fondamento della responsabilità del loro assistito, ed aveva ritenuto attendibili e credibili i collaboratori di giustizia anche nella parte accusavano Cerra Nino dell’estorsione oggetto del processo che lo stesso giudice si accingeva nuovamente a valutare.

    Il processo fu quindi rinviato al 08/07/2020, ma nel frattempo, il 03/07/2020, altra Sezione della stessa Corte di Appello dichiarò inammissibile l’istanza di ricusazione proposta dai difensori, sicché il Collegio presieduto dal Bianchi pronunciò sentenza quello stesso giorno, confermando la condanna ad anni 7 e mesi 6 di reclusione pronunciata in primo grado nei confronti di Cerra Nino per estorsione pluriaggravata.

    Gli avvocati Ferraro e Canzoniere, oltre ad impugnare la sentenza di condanna, impugnarono in cassazione anche quella dichiarazione di inammissibilità, deducendo innanzitutto la illegittimità di essa per essere stata resa senza la fissazione di altrettanta udienza camerale, ed illustrando comunque la fondatezza della dedotta incompatibilità.

    La Seconda Sezione della Corte di Cassazione, con sentenza dello scorso 29/10/2020, ha accolto integralmente il ricorso proposto dai difensori, annullando addirittura senza rinvio la declaratoria di inammissibilità per violazione del contraddittorio.

    La Corte di Appello fissò quindi regolare udienza per discutere della fondatezza della istanza di ricusazione, come deciso dalla Cassazione, ed all’esito, il 26/02/2021, rigettò l’istanza difensiva questa volta ritenendola priva di fondamento, convalidando l’operato del giudice Bianchi.

    Aldo Ferraro e Lucio Canzoniere, convinti della fondatezza delle loro ragioni, hanno nuovamente proposto ricorso per cassazione contro quel rigetto, e la Sesta Sezione della Corte di Cassazione, con la sentenza emessa ieri, non solo ha annullato senza rinvio il provvedimento di rigetto emesso dalla Corte di Appello di Catanzaro, ma, inusualmente, ha addirittura essa stessa accolto la dichiarazione di ricusazione del Presidente del collegio giudicante, Giancarlo Bianchi, mandando alla cancelleria della Corte di Appello di Catanzaro per dichiarare la nullità degli atti emessi dal Giudice ricusato, tra i quali la sentenza emessa all’esito del processo di appello.

    Nel frattempo, era stato fissato il giudizio in cassazione avverso la conferma della condanna a 7 anni e 6 mesi di reclusione che Bianchi aveva concorso a pronunciare, udienza che ha subito -altrettanto inusualmente- diversi rinvii, in attesa che si concludesse il procedimento sulla ricusazione, che oggi, avendo visto l’accoglimento dell’istanza difensiva, comporterà inevitabilmente la dichiarazione di nullità della sentenza emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro presieduta da Bianchi, con la necessità di celebrare ex novo il secondo grado di giudizio nei confronti di Cerra Nino.

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