Intestazione fittizia, sentenza di primo grado assolve Stranges e Bonaddio

Condannato Bonaddio Vincenzo per il reato di estorsione alla pena di anni 8 di reclusione e 1.600 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili Associazione Antiracket Lamezia e del Comune di Lamezia Terme, liquidati in 5.000 euro ciascuna.

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Davanti al Tribunale Collegiale di Lamezia Terme (Presidente Angelina Silvestri, a latere Adele Foresta e Domenico Riccio) si è concluso il giudizio di primo grado nei confronti di Stranges Francesco Maria (difeso dall’Avv. Aldo Ferraro), e di Bonaddio Vincenzo (difeso dagli Avv. Antonio Larussa e Carmine Curatolo), in cui i due erano imputati di intestazione fittizia di beni, aggravata dalla finalità di agevolare la “cosca Giampà”, ed il solo Bonaddio anche di estorsione pluriaggravata ai danni di un imprenditore di Lamezia Terme.

Il Tribunale, accogliendo integralmente le richieste formulate dalla Procura Distrettuale (rappresentata in udienza dal P.M. Chiara Bonfadini), ha assolto Stranges Francesco Maria e Bonaddio Vincenzo dal reato di intestazione fittizia, ed ha condannato il solo Bonaddio Vincenzo per il reato di estorsione alla pena di anni 8 di reclusione e 1.600 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili Associazione Antiracket Lamezia e del Comune di Lamezia Terme, liquidati in 5.000 euro ciascuna.

Quanto all’intestazione fittizia, l’istruttoria dibattimentale ha consentito di accertare che gli immobili che la Pubblica Accusa originariamente riteneva riconducibili a Bonaddio ancorché formalmente intestati a Stranges Francesco Maria (una villa in Conflenti costruita nel 2008, ed un terreno in Feroleto Antico acquistato nel 2012), rientravano invece nella effettiva ed esclusiva disponibilità di Franco Stranges e dei componenti del suo nucleo familiare: l’Avv. Ferraro ha infatti dimostrato che la villa in Conflenti non solo era stata costruita con risorse economiche che provenivano dal suo assistito, ma soprattutto che essa è sempre stata nella sua esclusiva disponibilità tanto da essere stato denunciato per abuso edilizio rispetto a taluni lavori di ampliamento eseguiti nel 2014, e da essere stati rinvenuti al suo interno beni e suppellettili della figlia che era in procinto di trasferirsi al suo interno all’epoca in cui ne fu disposto il sequestro. Quanto invece al terreno in Feroleto, la difesa ha fornito la prova che i dati reddituali valorizzati in fase di indagine andassero integrati con gli ulteriori introiti che derivavano allo Stranges ed ai suoi familiari dall’azienda agricola di cui erano titolari, e di cui non si era tenuto conto, la cui entità era tale da giustificare quell’investimento immobiliare.

La prova della innocenza di Stranges Francesco Maria è stata tale da indurre il P.M. e l’Avv. Ferraro a chiedere che il Tribunale, anziché emettere una sentenza dichiarativa della estinzione del reato per la morte dell’imputato (essendo egli tragicamente deceduto a causa di un infortunio sul lavoro il 04/02/2021), pronunciasse la sua assoluzione “nel merito” delle accuse che gli erano state addebitate, richiesta accolta dal Tribunale, che ha assolto Francesco Maria Stranges “perché il fatto non sussiste”.

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