“A Lamezia Terme su 21 operatori di pronto intervento, solo 6 sono abilitati all’utilizzo del taser”

La Segreteria Regionale Calabria NSC lamenta l'assenza del dispositivo per 2 carabinieri feriti durante un arresto

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La Segreteria Regionale Calabria NSC lamenta che «lo scorso 3 agosto due militari della Stazione Carabinieri Sambiase di Lamezia Terme, durante il servizio di controllo della circolazione stradale nel popoloso quartiere lametino, sono stati brutalmente aggrediti da un soggetto di origine magrebina in preda ai fumi dell’alcool. Da quanto appreso da questa Segreteria, l’uomo, in evidente stato di alterazione alcolica, alla vista dei militari li ha brutalmente aggrediti utilizzando come arma una bottiglia rotta, continuando a dare in escandescenza anche dopo essere stato ammanettato. Il bilancio è stato pesante: un carabiniere con tagli ed escoriazioni su testa, collo e braccia mentre l’altro ha riportato un taglio al labro ed una lesione della cornea».

Il sindacato reputa che «si sarebbe potuto risolvere senza conseguenze semplicemente grazie al Taser (pistola a impulsi elettrici) che, lo ricordiamo, per una scelta incomprensibile, non è stato assegnato in dotazione alle stazioni carabinieri, ma solo ad un ristrettissimo numero di militari dei reparti di pronto intervento. A Lamezia Terme ad esempio su 21 operatori di pronto intervento, solo 6 sono abilitati all’utilizzo del taser».

Si ci impegna così di «interessare la scala gerarchica per comprendere i motivi per i quali i Taser continuano a non essere in dotazione a tutti i reparti territoriali, ritenendo inaccettabile che in un reparto di pronto intervento si è deciso di abilitare un numero così esiguo di operatori».

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