Presentazione al pubblico dell’“Antico mulino delle fate”

Si tratta di un mulino ad acqua che il tempo e l’abbandono avevano ridotto ad un rudere simile ad altri presenti nella valle del Canne. Sennonché, qualche anno fa, due ingegneri originari di Lamezia ma residenti in Svizzera, Fabio Aiello con la moglie Anna Filardo, innamorati del luogo, hanno acquistato i ruderi con il bosco circostante ed hanno iniziato un lungo lavoro di recupero. Il mulino è stato così completamente restaurato, perfino nella sua parte meccanica, al punto che oggi produce farina come un tempo.

Intanto Fabio e Anna hanno acquistato due asinelli che sono divenuti, ormai, “abitanti” ad ogni effetto del mulino, hanno iniziato il restauro ambientale di tutta l’area circostante, con l’aiuto dell’artista Maurizio Carnevali, dello storico Francesco Polopoli e dello scrittore Francesco Bevilacqua hanno anche prodotto un libro che racconta una leggenda ancora viva nel quartiere di Niola e che ha per protagonista proprio il mulino: quella della fata Gelsomina.

Mulino fate