Da maggio disservizi idrici in contrada Carrà al confine tra Maida e Caraffa

Ad agosto gli stessi residenti hanno presentato un esposto in Procura, chiedendo che sia l’autorità giudiziaria a dipanare una massa è stata tanto burocratica quanto logistica

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    Contrada Carrà, confine tra i comuni di Maida e Caraffa dove un centinaio di abitanti ha un problema non da poco: da maggio i rubinetti non sgorgano con regolarità. Per le famiglie, giovani ed anziani, l’approvvigionamento idrico passa così dall’invio di un’autobotte da parte dell’amministrazione comunale che permette ad ogni utente di avere 200 litri di acqua, ma quello che doveva essere un disservizio temporaneo sta diventando un lungo problema.

    Ad agosto gli stessi residenti hanno presentato un esposto in Procura, chiedendo che sia l’autorità giudiziaria a dipanare una massa che è stata tanto burocratica quanto logistica. Infatti, data la posizione della contrada, in precedenza il servizio idrico per gli utenti che ricadono nell’amministrazione di Maida veniva garantito da quello di Caraffa, con una convenzione economica tra i due enti comunali (i quali avevano trovato accordi anche su altri temi come il servizio scuolabus o l’assistenza sanitaria) che però già negli anni scorsi aveva avuto degli stop per i ritardi nei pagamenti, con servizio ripreso poi con il saldo del conto. 

    Altro aspetto è quello più fisico, ovvero la tenuta delle tubature: alla ricerca di eventuali perdite sono stati inviati a più riprese dipendenti per capire l’origine del disservizio, il 5 novembre sono stati affidati ulteriori lavori di manutenzione straordinaria della rete idrica comunale (è stato rilevato che il motore della pompa di mandata dell’impianto di sollevamento di acqua nella località Vernàsi si è bruciato provocando il regolare funzionamento dell’impianto stesso), ma tra uno scavo e l’altro da maggio ad oggi i rubinetti spesso son rimasti a secco.
    Gi.Ga.

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