A Platania il festival delle erranze e della filoxenia torna in versione invernale

Il festival porterà i visitatori ad entrare in relazione lenta con il territorio, con le persone che lo abitano, con i compagni di viaggio e con se stessi, cercando di creare anche opportunità per lo sviluppo del territorio.

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    A Platania il festival delle erranze e della filoxenia torna in versione invernale. Da quest’anno il festival avrà anche una versione invernale mantenendo la stessa struttura, seppur in maniera ridotta. L’apertura è prevista sabato con l’escursione “Il sentiero del silenzio” sulle pendici di monte Castelluzzo.
    La macchina organizzativa, con il pieno coinvolgimento delle associazioni e con il sostegno del Comune di Platania, mira a riattivare il territorio e ad aumentarne la forza attrattiva nei confronti dei residenti e di potenziali turisti/visitatori facendo leva sulle risorse delle comunità.
    Il festival porterà i visitatori ad entrare in relazione lenta con il territorio, con le persone che lo abitano, con i compagni di viaggio e con se stessi, cercando di creare anche opportunità per lo sviluppo del territorio. Gli itinerari proposti, grazie all’esperienza e alla competenza di Francesco Bevilacqua, sono ‘gite fuori porta’ che in un pugno di chilometri conducono in un mondo ricco di suggestioni, dove la natura con la sua immensa riserva di biodiversità domina e incanta.
    La tre giorni prevede:

    • sabato 21 dicembre il sentiero del silenzio, escursione monte Castelluzzo
    • martedì 24 dicembre in cammino con i novenari, lungo le vie del paese
    • domenica 29 dicembre Panetti nel centro del mondo, escursione alla cascata della Tiglia, rappresentazione della Natività, convivio dell’errante e spettacolo musicale.

    «Un programma che mira al rafforzamento di reti collaborative che consentano di superare le difficoltà e alla promozione degli elementi di unicità che contraddistinguono il territorio del Reventino», ha dichiarato Paolo Nicolazzo – Presidente della Pro Loco Platania, «eventi come questi diventano sempre più necessari per riattivare e rendere più attrattive le risorse ambientali, culturali, economiche e sociali che sono una vera scommessa per il futuro di questo territorio che, inizia a guardarsi con occhi diversi e che sta riscoprendo il suo patrimonio, materiale e immateriale».
     

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