Della ndrangheta di ieri ed oggi hanno discusso a San Pietro a Maida Filippo Veltri e Camillo Falvo

Il Sindaco Domenico Giampà ha omaggiato con una targa Falvo a nome dell’Amministrazione Comunale, quale orgoglio della Comunità di San Pietro a Maida

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    Nella sala consiliare è stato presentato l’ultimo libro di Filippo Veltri e con l’occasione la comunità di San Pietro a Maida ha salutato ed omaggiato il proprio concittadino Camillo Falvo da poco nominato neo Procuratore di Vibo Valentia.

    Ad introdurre i lavori l’Assessore alla Cultura del Comune di San Pietro a Maida, Loretta Azzarito, la quale ha sottolineato come “Sequestri” sia «l’opera più completa in termini di ricostruzione giornalistica sul fenomeno che in un’epoca passata ha contribuito in termini di introiti a rafforzare la ndrangheta, oggi presente in modalità diversa, dedita soprattutto al narcotraffico internazionale, come fonte di guadagno».

    Il Sindaco Domenico Giampà ha omaggiato con una targa Falvo a nome dell’Amministrazione Comunale, quale orgoglio della Comunità di San Pietro a Maida, oltre ad evidenziare «l’evoluzione della criminalità organizzata nella nostra Regione e come in negativo la stessa abbia contribuito a dare un’immagine distorta della nostra Terra, fatta invece da molte e diverse energie positive, che vanno necessariamente valorizzate».

    Ne è conseguito un dialogo tra l’autore Filippo Veltri e il Procuratore Falvo, da cui è emerso, soprattutto dall’esperienza di quest’ultimo, come la criminalità organizzata sia profondamente e culturalmente radicata nel nostro territorio, mediante l’impiego di giovani leve assoldate per pochi quattrini o come nei piccoli centri spesso siano cittadini normali a fare le vedette a sostegno delle organizzazioni criminali.

    L’autore ha ripreso le cronache presenti nel libro, storie di riscatti più volte pagati, di mediatori e trattamenti diversi a seconda della provenienza geografica dell’ostaggio, di una legge sul blocco dei beni della famiglia del sequestrato intervenuta in ritardo, così come la tenuta dell’organizzazione criminale, messa a dura prova dal forte coraggio di donne e madri disperate.

    Infine inevitabile il riferimento all’ultima operazione giudiziaria e al fatto di come oggi la ‘ndrangheta rispetto all’epoca dei “Sequestri” sia strutturalmente cambiata ed evoluta, volutamente lontana dal clamore mediatico e articolata in tutti i settori della società, un fenomeno peraltro da considerarsi necessariamente come nazionale e non più regionale.

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