Continua a far discutere l’ordinanza che limita l’accesso in alcune aree di Falerna ai cani

Oltre agli animalisti, anche il Gruppo Lega Falerna contesta l'atto

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Emessa il 3 giugno, solo più di recente l’ordinanza emessa dal sindaco di Falerna, Daniele Menniti, sulle aree vietate alla conduzione di cani ha fatto discutere.

Nell’atto amministrativo, integrato ulteriormente ieri, si esplicita che «i luoghi di particolare pregio e particolarmente affollati come l’intero lungomare di Falerna Marina, le villette comunali (presenti in tutto il territorio), devono essere fruibili da bambini o da diversamente abili su carrozzelle (che implicano la spinta a mano ponendo direttamente le mani a contatto delle due ruote), senza pregiudizio per la loro salute a causa di potenziali infezioni derivanti da contatti, anche indiretti, con le deiezioni (seppure successivamente raccolte) o delle urine canine».

Si ordina quindi il divieto di transito sul lungomare, viale Sandro Pertini e villetta Falerna Marina, Piazza le Querce, e più nello specifico «è fatto divieto ai proprietari, detentori o comunque custodi di cani di condurre gli stessi, anche solo momentaneamente, sul lungomare di Falerna Marina, nelle villette comunali di tutto il territorio, nei i parchi pubblici, lungo le piste ciclabili e/o ciclopedonali e lungo tutto viale Sandro Pertini relativamente alla relativa pista ciclabile e al relativo marciapiede che la fiancheggia con l’interposizione dell’area vere presente, nonché nell’area verde compresa tra le due infrastrutture (pista ciclabile e marciapiede) di viale Sandro Pertini».

Nelle altre zone passeggio libero, ma solo con animali al guinzaglio, ed essendo «sempre forniti di strumenti idonei a raccogliere le deiezioni solide e alla disinfezione delle eventuali deiezioni urinarie prodotte dai propri animali di compagnia, quali sacchetti di carta o liquidi disinfettanti espressamente previsti allo scopo e altre attrezzature eventualmente necessarie, nei casi di accompagnamento di animali in aree pubbliche o di uso pubblico».

Inoltre «chi alimenta cani vaganti ed altri animali in aree pubbliche o aperte al pubblico, deve provvedere a rimuovere le ciotole vuote e i resti di cibo a terra per evitare problemi di natura igienico-sanitaria».

Oltre agli animalisti, anche il Gruppo Lega Falerna contesta l’atto, sostenendo che «in questi anni la sensibilità nei confronti degli animali è aumentata notevolmente e il buon senso (e tanti altri principi, oscuri a questo punto a molti) di chiunque ci porta ad affermare che i diritti non sono negoziabili. Inoltre, fra le tante cose, l’impatto ricade su un turismo già aggredito e indebolito dall’emergenza pandemica in corso che vede le sue gambe definitivamente spezzate da quest’ultima trovata che vieta ad 1 famiglia su 2 di venire a trascorrere del sano tempo libero in una delle mete finora più gettonate della Costa Tirrenica».

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