I consiglieri di “Un Comune per Tutti-Platania” chiedono le dimissioni del sindaco dopo le indagini sulla depurazione
Al primo cittadino viene imputata l'assenza di interventi nonostante i finanziamenti ottenuti e la tariffe incassate
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I Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Un Comune per Tutti-Platania” Davide Esposito, Francesco Marchione, Gabriele Gallo sostengono che «il sequestro avvenuto martedì ha portato alla luce la gravi condizioni della vasca e diverse anomalie, reiterate nel tempo, dell’intero sistema fognario», ricordando poi gli episodi precedenti.
«Nel 2017, veniva sequestrato l’impianto di depurazione di località Rindina che, non funzionante, provocava disagi alla popolazione e avrebbe potuto arrecare concreti rischi igienico-sanitari» ricorda il gruppo consiliare, lamentando che «la cura degli impianti è stata completamente abbandonata. Ma è doveroso ricordare che nel 2018 il comune di Platania è stato assegnatario di un finanziamento regionale per gli interventi sulla depurazione (intervento di circa 600.000 euro) e oggi, nel 2021, ancora non si è proceduto a fare la gara di appalto. Anzi la gara è stata fatta ma poi annullata».
Si ci chiede così «che fine fanno i contributi che vengono versati annualmente dai platanesi, se gli impianti di depurazione e le vasche di raccolta sono fatiscenti? Riteniamo, che la tutela dell’ambiente e del territorio debbano essere delle prerogative fondamentali del mondo di oggi e di quello che verrà. Soprattutto in un paese di montagna come il nostro, che con i suoi stupendi paesaggi dovrebbe essere un fiore all’occhiello della nostra regione, anziché passare alla storia come un paese che ha contribuito a inquinare il mare, per l’incapacità dei suoi amministratori».
Viene chiesto così «il sindaco venga in Consiglio Comunale ad informare sulla situazione che si è venuta a creare, e che rassegni le sue formali dimissioni»