Vitambiente e Comune Curinga per la valorizzazione del Platano millenario e del territorio

L’età stimata della pianta è di mille anni, ma le radici potrebbero essere ancora più vecchie

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L’associazione Vitambiente ha stretto una collaborazione con il Sindaco del Comune di Curinga. Nei giorni scorsi presso la sede dell’associazione, il Presidente Pietro Marino e la scrittrice Adriana Lopez hanno incontrato il sindaco di Curinga Vincenzo Serrao per sostenere e preservare il Platano di Curinga, ormai attrattiva internazionale, all’European Tree of the Year 2021 classificatosi al secondo posto.

Sulla scorta di questo enorme successo, a cui ha contribuito Vitambiente, il presidente Pietro Marino ha sottoposto all’attenzione del Sindaco alcuni importanti progetti che l’associazione sta portando avanti, quali l’istituzione degli ispettori ambientali a Curinga, la creazione di itinerari di turismo ambientale, la valorizzazione del patrimonio floro faunistico del Comune.

La dottoressa Adriana Lopez, responsabile del dipartimento promozione artistica dell’Associazione, ha proposto un progetto finalizzato alla realizzazione di concorso artistico dedicato al meraviglioso Albero costituendo un repertorio di opere che potranno arricchire la conoscenza della flora Calabrese.

Il Sindaco Vincenzo Serrao ha dichiarato che l’opera di promozione e valorizzazione del comune di Curinga è stato un caposaldo del suo programma politico amministrativo, che sta portando avanti, oltre a valorizzare il patrimonio storico archeologico del Comune che risale al periodo Neolitico. L’impegno del Sindaco di Curinga e della sua amministrazione mira a potenziare le capacita attrattive del comune diversificandone le possibilità, anche con la cultura e l’enogastronomia.

L’incontro si è concluso con l’intento di sottoscrivere un protocollo di collaborazione dove si prevedono iniziative di promozione e tutela del platano di Curinga come un volano per un turismo ambientale ed esperenziale che potrebbe arricchire di turisti tutto il comprensorio.

L’età stimata della pianta è di mille anni, ma le radici potrebbero essere ancora più vecchie. Incastonato in un bosco di pino nero, si trova a poche centinaia di metri dai ruderi dell’Eremo di Sant’Elia Vecchio, la cui costruzione risalirebbe al IX secolo ad opera dei monaci basiliani.

Secondo quanto si dice a Curinga, sarebbe stato proprio un monaco a mettere a dimora la piantina, che nei secoli è diventato un monumento naturale d’incomparabile valore. Per gli abitanti di Curinga è il “Gigante Buono”, con la sua imponente altezza di 31,5 metri e la circonferenza del tronco che misura 14,75 metri. Le sue misure sono state rilevate dai tecnici della Giant Trees Foundation Onlus in data 28/1/2021 mediante arrampicata. Si tratta di una varietà unica in Europa, un Platano orientale, Platanus orientalis (L., 1753). Le sue caratteristiche lo fanno diventare il platano più grande d’Italia, tutelato con grande attenzione.

Il tronco è completamente cavo con un’apertura di oltre 3 metri capace di ospitare al suo interno più di 10 persone. I racconti lo descrivono come luogo d’incontro per contadini e pastori, anche di interi greggi che si sono nascosti per le intemperie, così come sarebbe avvenuto anche per i briganti.

Durante il periodo estivo è punto di riferimento per turisti ed abitanti di Curinga e dintorni che si ritrovano qui per ammirare lo splendido tramonto sul mar Tirreno con vista sulle Eolie e lo Stromboli. Un paesaggio suggestivo, dominato da questo albero straordinario che in poco tempo ha conquistato prima la ribalta nazionale e, ora, quella internazionale con la partecipazione al concorso europeo, facendo in modo  che lo stesso albero sia diventa una attrazione turistica ambientale.

 

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