Premo Muricello, la nona edizione ospita la Calabria tenace, resistente e talentuosa

Un’edizione particolare questa, che farà da spartiacque lasciando il testimone ad una manifestazione dall’anno prossimo rinnovata.

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Tre premi e cinque menzioni speciali a raccontare la Calabria che resiste, coraggiosa e testarda, ma anche talentuosa, avanguardista e apripista. Anche quest’anno, sotto la direzione artistica di Antonio Chieffallo e con l’abile arte oratoria del giornalista Ugo Floro, si è celebrato a San Mango d’Aquino il premio Muricello.

Un’edizione particolare questa, la nona, che farà da spartiacque lasciando il testimone ad una manifestazione dall’anno prossimo rinnovata. Tante le tracce di testimonianza raccolte, come quella del premiato Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, vittima lupara bianca, che non abbassa la testa, cerca e chiede verità: «Immagiamo come siano andate le cose, Maria era una donna libera e per questo è stata punita. Ma aspettiamo una verità giudiziaria», ha dichiarato ritirando il premio.

È partito dagli incendi che hanno consumato l’Aspromonte, invece, lo scrittore Gioacchino Criaco, abile narratore della Calabria per ricordare quanto poco la nostra terra si ami e quanto spesso pecchi di coraggio. Premio Muricello anche per lo stilista Anton Giulio Grande, che con la sua arte e il suo talento, ha conquistato le passarelle di tutto il mondo senza mai dimenticare le sue radici calabresi, anzi. Grande ha raccontato il suo percorso spiegando di «essere andato contro tutto e tutti» prima di arrivare alla popolarità internazionale e ammettendo che le gratificazioni ricevute nella sua terra hanno un valore aggiunto.

Menzioni speciali poi per la giornalista e scrittrice Morena Gallo, autrice di un libro che attraverso la narrazione a più voci di un caso di malagiustizia scandaglia le falle del sistema giudiziario italiano; Nunzio Belcastro, librario salito agli onori delle cronache nazionali per essere stato tra i primi durante il lockdown a lanciare il servizio di consegna a domicilio dei libri; Tommaso Colloca, avvocato che tramite la sua associazione ha coltivato e proposto l’amore per l’arte; Antonella Pagliuso, sorella di Francesco, avvocato lametino ucciso dalla ‘ndrangheta e Elena Sodano, presidente dell’associazione Ra.Gi e ideatrice del progetto della casa paese di Cicale per persone affette da demenza.

Soddisfatto il sindaco di San Mango Luca Marrelli: «San Mango ha dimostrato di avere le forze per essere un punto di riferimento della cultura calabrese», mentre il direttore artistico del Premio Antonio Chieffallo ha affermato: «Ancora una volta abbiamo ascoltato la Calabria degna di essere considerata una grande regione. Uomini e donne di alto spessore umano, culturale e professionale. Consideriamo essenziale il valore della testimonianza come strumento di emancipazione civile»

A precedere il premio la presentazione del libro di Olimpio Talarico “Cosa rimane dei nostri amori”, straordinaria narrazione delle provincia calabrese. Ad incalzare l’autore il giornalista Ugo Floro e l’avvocato Mara Paone. La serata è stata anche occasione per presentare il Progetto Biblioteca Comunale degli scrittori calabresi che porterà proprio a San Mango alla nascita di un centro studi della letteratura regionale dal Novecento ad oggi e per inaugurare are la mostra del fotografo Emanuele Melfi “Nessuna differenza”, la personale d’arte dell’artista Giovanni Aiello “I colori del Mondo” e poi, ancora, quella “Legno in Arte” di Tommaso Mendicino.

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