Manifestazione per la pace organizzata a Conflenti

Dopo la partenza dal piazzale sottostante il municipio, il corteo pacifico si è snodato lungo le vie del centro, per poi terminare in prossimità della Basilica

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Uno striscione inneggiante alla pace, lungo quasi 30 metri, ha avvolto di speranza le strade di Conflenti. L’associazione “Una Voce Tante Voci”, in collaborazione con i volontari del servizio civile universale del Centro Studi Futura, insieme ai giovani volontari del gruppo parrocchiale della Basilica Madonna di Visora guidati dal Rettore don Adamo Castagnaro, hanno manifestato insieme contro la guerra in Ucraina.

Tante le persone giunte a Conflenti anche dai centri più o meno vicini per dire no alle barbarie in Ucraina, e per offrire un contributo di solidarietà tangibile attraverso una raccolta di beni di prima necessità, anch’essa ben riuscita, il cui buon risultato è stato affidato a Oleksandra Pasyeka, riferimento operativo presso la sede di Confartigianato che, oltre ad occuparsi e prendersi cura che tutto arrivi a destinazione, si occupa dell’accoglienza dei profughi di guerra.

Dopo la partenza dal piazzale sottostante il municipio, il corteo pacifico si è snodato lungo le vie del centro, per poi terminare in prossimità della Basilica dove è intervenuto Francesco Stranges, Vice Presidente dell’associazione “Una Voce Tante Voci” e Dirigente locale del Centro Studi Futura: «voglio ringraziare quanti oggi hanno preso parte a questa manifestazione, ma ancor di più voglio estendere i più sinceri ringraziamenti a tutta la popolazione di Conflenti, che come sempre quando c’è da impartire lezioni di solidarietà, accoglienza, ospitalità, non è mai seconda a nessuno. Don Adamo negli anni ha saputo coordinare e guidare i sentimenti di un paese che è sempre stato in prima linea nell’essere al fianco dei più bisognosi, e su queste basi noi stiamo cercando di portare avanti questo progetto di sensibilizzazione e accoglienza. Negli anni ci siamo sempre schierati dalla parte dei più bisognosi, oggi lo facciamo uscendo dai nostri confini, perché oggi è il momento di dare un buon esempio ai nostri figli, oggi è il momento di essere solidali, senza se e senza ma. Le ragioni politiche, storiche, finanziarie, che sono alla base di questo o di altri conflitti non sono e non devono essere oggetto di discussione, oggi dobbiamo essere tutti uniti per porgere la mano a chi ha bisogno di noi. Lo abbiamo fatto tramite la raccolta di beni primari che abbiamo provveduto ad inviare in Ucraina, lo stiamo facendo aprendo le porte alle donne e ai bambini che arriveranno a Conflenti, e lo continueremo a fare per cercare di rendere questa tragedia il meno dolorosa possibile. Non ci sono colori politici, non ci sono secondi fini, c’è solo un unico pensiero da portare avanti ad ogni costo: la violenza non è mai la soluzione, la pace lo è».

«La nostra comunità ha sempre avuto un legame forte con i popoli dell’est, e in particolare con l’Ucraina- ha ricordato il sindaco di Conflenti, Emilio D’Assisi – già dagli anni novanta , grazie allo spirito di accoglienza esaltato dall’opera di Don Adamo, riuscimmo a dare ospitalità a tanti bambini reduci dall’inferno di Chernobyl. Oggi quei bambini sono adulti, alcuni hanno scelto di rimanere al fronte, altri sanno che il nostro paese era e sarà un riferimento importante in questo triste periodo».

Appassionate anche le parole del vicesindaco, Federico Gallo che ha assicurato: «faremo di tutto per dare il nostro contributo di sostegno e di accoglienza agli ucraini che sceglieranno di vivere qui , nella speranza che la pace possa presto ritornare nel loro amato paese».

La manifestazione si è conclusa con un momento di riflessione e preghiera insieme al rettore della Basilica di Conflenti Don Adamo Castagnaro.

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