SiAmo Jacurso chiede un consiglio comunale in merito agli affidamenti comunali ad un’officina di Maida

Si contesta la presenza del fratello del sindaco tra i soci dell'attività scelta 32 volte in 6 anni

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Il Gruppo di minoranza SiAmo Jacurso, con i consiglieri comunali Matteo De Vito, Salvatore Vonella e Marco Catozza, dopo aver segnalato già dal 13 Gennaio scorso la vicenda relativa agli affidamenti disposti dal Comune di Jacurso, in maniera diretta e continuativa, quindi senza avviso pubblico di selezione, ad una società di Maida, in cui risulta socio il fratello del sindaco pro tempore Ferdinando Serratore, ha deciso di richiedere la convocazione del Consiglio Comunale, per contestare le cause di incompatibilità sopravvenute.

Dalle informazioni richieste dai Consiglieri al Segretario Comunale è emerso, infatti, come nel corso degli ultimi 6 anni di mandato siano state emesse 32 determine di affidamento di incarichi (e relative liquidazioni) in favore della società del fratello del sindaco, per importi superiori ai 16.000 euro.

«La vicenda è stata confermata nelle sue dinamiche e nei relativi importi anche dalle relazioni redatte dai Responsabili delle Aree Tecnica ed Amministrativa dell’Ente, che hanno confermato come nel periodo 2016-2021 siano stati conferiti 19 affidamenti diretti da parte dell’area Amministrativa ed ulteriori 13 affidamenti da parte dell’Area Tecnica, senza che vi fosse mai segnalata alcuna situazione di necessità ed urgenza, ed in assenza di qualsiasi convenzione» spiega la minoranza, «ciò che fa scalpore in relazione alla vicenda, oltre allo strettissimo legame di parentela con il titolare della ditta ed il sindaco pro tempore è, inoltre, il fatto che a tutte le altre ditte, esercenti l’attività di officina meccanica, siano stati affidati, nello stesso periodo, solo 10 incarichi complessivamente in 6 anni, a fronte dei 32 alla ditta del fratello del sindaco».

I Consiglieri di minoranza affermano: «La diffusa prassi di effettuare affidamenti continuativi e diretti, sempre e solo in favore di questa società, senza alcuna necessità ed urgenza, è stata confermata dagli uffici preposti, evidenziando un modus operandi ben lontano dal rispetto di quanto sancito dal Codice dei Contratti Pubblici, nonché dall’ANAC, in materia di conflitto d’interesse, anticorruzione, rotazione e pubblicità’ negli incarichi affidati dalle pubbliche amministrazioni. Non affidamenti sporadici o occasionali, ma una vera e propria prassi, che ha trovato un freno solo dalla nostra segnalazione al Segretario ed alla Prefettura. A nostro avviso sussistono, quindi, i presupposti evidenti per contestare una chiara situazione di incompatibilità di cui all’ art.61 c.1 bis TUEL che recita: “Non possono ricoprire la carica di sindaco o di presidente di provincia coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo loro fideiussore”».

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