Jacurso, rinviata la proposta di approvazione del nuovo Statuto Comunale

Dal gruppo consiliare di minoranza SiAmo Jacurso osservazioni in merito alla pratica

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Il Consiglio Comunale di Jacurso, riunitosi il 13 aprile, con all’ordine del giorno l’adozione del nuovo Statuto comunale, fortemente voluto dal gruppo di maggioranza, ha rinviato il punto all’ordine del giorno.

È stata, infatti, accolta la proposta del gruppo consiliare di minoranza SiAmo Jacurso, con i Consiglieri Matteo De Vito, Salvatore Vonella e Marco Catozza che hanno evidenziato le violazioni delle modalità di comunicazioni delle proposte di modifiche statutarie, per stabilito dall’art. 69 dello statuto comunale vigente.

«Ciò che lascia attoniti è poi il contenuto di questo “nuovo” statuto, principalmente finalizzato a prevedere nuove, ed a nostro avviso inutili, figure istituzionali, come il presidente del consiglio, senza stabilire però compiti, modalità e durata in carica, svilendo totalmente il ruolo del sindaco a mero comprimario delle sedute consiliari», lamenta la minoranza, «sono state omesse finalità presenti nell’attuale statuto comunale che il nostro gruppo, in sei pagine di proposte di integrazione, ha invitato l’amministrazione a riportare quali : la promozione di una politica valida a rimuovere le cause dell’emigrazione e a favorire il rientro ed il reinserimento dei lavoratori emigrati, favorire l’esercizio di attività sportive, ricreative e promozionali; promuovere l’accesso alla cultura, anche attraverso la crescita della cultura digitale, de il diritto allo studio; realizzare forme di tutela delle categorie svantaggiate e disagiate, nei confronti di persone con disabilità e dei loro familiari e nei confronti di persone e nuclei familiari disagiati sia a livello economico che sociale. Abbiamo invitato la maggioranza a non avere fretta nella stesura di un atto normativo fondamentale per le funzioni dell’ente, avendo l’umiltà e la compiacenza di dare ascolto alle proposte ed alle osservazioni di chi vuole che le cose vengano fatte come si deve, evitando di trascinare il paese nello svilimento più totale».

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