Ultime due giornate dell’evento “Nel Cuore del Reventino, Cibo&Cultura”

Musica, letteratura, arte e progetti importanti per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio strettamente connesso al monte

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Ultime due giornate dell’evento “Nel Cuore del Reventino, Cibo&Cultura”, svoltesi presso l’agriturismo La Rosa del Reventino a Conflenti. La manifestazione, alla sua prima edizione, ha visto la presenza di tanti ospiti prestigiosi tra cui il ricercatore e studioso di scienze sociali, umane ed economiche, nonché fondatore di associazioni a livello internazionale, Mauro Alvisi, e lo scrittore e viaggiatore Francesco Bevilacqua, vincitore del premio “Anice Nero”, istituito dagli organizzatori dell’evento, in primis Eugenio Mercuri, proprio per attribuire il giusto merito a chi valorizza il territorio del Reventino. Tra le presenze più importanti anche la ricercatrice del CNR, Gina Maruca, che sta studiando con l’imprenditore Giuseppe Talarico il modo di recuperare proprio la pianta che produce l’anice nero del Reventino e i conduttori della trasmissione televisiva La Mappa dei Piaceri, Luigi Grandinetti e Paolo Giura.

Anche gli ultimi appuntamenti, però, non hanno deluso le attese. Musica, letteratura, arte e progetti importanti per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio strettamente connesso al monte, hanno riempito le due giornate. Partendo proprio dall’aspetto più caratteristico del massiccio del Reventino, ovvero la sua struttura, esso è stato definito dalla geologa Daniela Muraca, in una relazione, “Ombelico della Calabria Centrale e da cui è possibile comprendere la geologia di questo territorio che parla di un antico Oceano, in cui era presente la dorsale, appunto oceanica, che adesso, in funzione dei movimenti delle due placche (africana ed europea), si ritrova proprio sul Reventino. Questa peculiarità, ha fatto pensare, erroneamente, che esso fosse originariamente un vulcano quiescente. Altra particolarità che rende unico il massiccio è una forma pressoché triangolare che comprende altri due monti vicini, Mancuso e Condrò e si apre verso la Sila con cui però non è connesso”.

Il Reventino, però, scende anche verso la Valle del Savuto e proprio il versante che guarda la Valle è stato al centro di uno dei due appuntamenti conclusivi. In particolare, un gruppo di giovani professionisti, guidati dall’ideatore, Mario Scalzo, hanno riunito alcuni produttori del territorio, dando vita ad un’associazione – ValledelSavuto.it – che si occupa proprio di valorizzare le eccellenze presenti. “Attraverso il nostro sito internet – ha affermato Scalzo durante il suo intervento – teso a creare una comunità dove al centro vi sia l’abitante e la sua presenza sia fondamentale per costruirvi intorno una rete; anche di e-commerce che, però, si mantenga viva, nel senso che sia un pretesto con cui si riesca, attraverso saperi e sapori, scoprire o riscoprire il nostro patrimonio di cultura, bellezza ed enogastronomia, con iniziative sostenibili e innovative”.

E proprio da un pretesto nasce anche il progetto dell’associazione Riviera dei Tramonti dell’avvocato Sergio Tomaino, che rappresenta quel tratto di costa che va da Marina di Curinga a Nocera Terinese e che, non a caso, ha ricevuto anch’esso il premio Anice Nero per avere, con la sua attività, valorizzato il territorio. E lo ha ricevuto proprio da Mario Scalzo, in una sorta di unione simbolica tra le due associazioni che perseguono obiettivi comuni e che Nel Cuore del Reventino ha fatto incontrare. “Si sta perfezionando – ha detto Tomaino – il Protocollo d’intesa per la costituzione del Distretto Turistico regionale attraverso cui sarà possibile avviare progettualità sinergica per tutti i 19 comuni, non solo rivieraschi, che hanno aderito. E’ un’opportunità senza confini e campanili, di sfruttare risorse per valorizzare il nostro territorio. Così, proprio nell’ambito di questa iniziativa, l’organizzatore, Eugenio Mercuri, ha deciso di mettere, sotto forma di provocazione, i puntini sospensivi nella parola Tra…monti, proprio per dire che i tramonti, ovvero le opportunità, sono visibili anche dal monte Reventino e dai paesi montani che ne fanno parte e che aderiscono al nostro progetto di sviluppo territoriale”.

Protagonisti delle ultime due giornate della kermesse culturale, i prodotti del territorio: in particolare miele e funghi.

L’apicoltore Giuseppe De Lorenzo, imprenditore agricolo e titolare dell’azienda Apricus ad Aprigliano, ha offerto al pubblico presente un’ampia panoramica sull’importanza delle api negli equilibri dell’ecosistema. “A volte – ha detto De Lorenzo – si sottovaluta l’importanza di questi insetti negli equilibri del nostro pianeta. La moria delle api avvenuta negli anni scorsi ha rischiato seriamente di pregiudicare l’ecosistema, dove impollinazione, perpetrazione di moltissime specie vegetali e, di conseguenza, anche la nostra vita, dipendono proprio dalle api”. De Lorenzo ha poi approfondito l’argomento miele, non mancando di citare gli abbinamenti gastronomici, con particolare riferimento alla cucina calabro-giapponese che la moglie Aiko propone agli ospiti dell’azienda. De Lorenzo ha fatto una carrellata sulle varie tipologie di miele. “I mieli prodotti in Calabria sono tanti. I principali: castagno, millefiori, tiglio, eucalipto, acacia, hanno tutti caratteristiche organolettiche ben precise. Bisogna fare attenzione all’odore e al sapore, ma anche al colore. Tratti fondamentali da conoscere per capire se un prodotto è adulterato o meno e se è realmente il miele che stiamo acquistando”. Le “lezioni… di miele” si sono concluse con una degustazione dettagliatamente guidata.

Si è svolta poi la tavola rotonda sui funghi del Reventino, tenuta dal presidente del Gruppo Micologico Lametino, il micologo Gennaro Di Cello, fra l’altro scopritore di nuove specie fungine autoctone del Reventino, riconosciute a livello nazionale, che ha sottolineato come “i funghi siano degli organismi capaci di mantenere l’equilibrio all’interno del bosco e ogni specie fungina, ovviamente sia commestibile che velenosa, ha la sua funzione specifica, sia essa simbiotica, parassita o saprofita. Il taglio eccessivo dei boschi, l’inquinamento e altri fattori legati all’antropizzazione, sono alla base, purtroppo di una sensibile riduzione della produzione territoriale di un prodotto che, per qualità e caratteristiche organolettiche è di gran lunga migliore di quello della Sila. Ne sta risentendo di conseguenza anche quella fetta di economia legata a questo prodotto, con conseguente incremento dell’importazione di funghi dall’estero che mina il mercato locale”.

Piccola parentesi dedicata all’Aspromonte, data la straordinaria partecipazione del micologo Domenico Porcino di Reggio Calabria che ha “lodato la bellezza del massiccio catanzarese, purtroppo accomunato a quello reggino per gli incendi devastanti subiti lo scorso anno che ne hanno deturpato buona parte del territorio. Quando si va nei boschi – ha esortato Porcino – massimo rispetto per le risorse che vi sono. Anche i funghi non sono stati creati per essere mangiati, ma per dare equilibrio ad un sistema complesso come il bosco, quindi non distruggiamo le specie che non ci interessano e cerchiamo di non approfittare troppo della sua generosità”.

Il sindaco di Conflenti Emilio D’Assisi ha elogiato “gli organizzatori della manifestazione e i titolari della Rosa del Reventino per aver raccolto l’idea e messo a disposizione la suggestiva struttura che ha offerto uno scenario unico per lo svolgimento dell’evento, proprio ai piedi del monte”.

Menzione particolare, infine, per la musica, con un gruppo locale che ha eseguito alcuni pezzi di cantautori famosi, dedicati all’ambiente e alla natura e con le note e i versi del cantautore calabrese Mario Migliarese, che ha tenuto un piccolo concerto con i suoi brani dialettali che cantano, tra gli altri, proprio il monte Reventino; una mostra d’arte in cui sono stati esposti i dipinti di Camillo Pane pittore del Reventino tragicamente scomparso nel 2006 e ricordato nell’occasione con la presenza di alcuni familiari e amici e due live show con l’estemporanea di pittura dell’artista Franca Patitucci e uno show cooking dello Chef Claudio Villella, che ha preparato un risotto tutto a base di prodotti calabresi utilizzando il riso di Sibari, la liquirizia di Rossano, porcini del Reventino e altri ingredienti, tutti rigorosamente nostrani.

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