Nuova vita per una villetta comunale ad Accaria di Serrastretta

Nel piccolo centro collinare del lametino dei giovani si attivano per riqualificare il borgo

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Dal 2 agosto ad Accaria di Serrastretta, in via Giordano Bruno, è presente un murales che ha riportato a nuova vita una piccola villetta comunale. L’opera, ideata dalla residente Marika Mazzeo ha coinvolto nella sua esecuzione il giovane e promettente artista vibonese Antonino Denami che, aiutato dalla Mazzeo, Giuseppe Vasile, Tonino Scalise e dal consigliere comunale Rosario Molinaro, ha dato vita ad un murales, costituito soltanto da ceramica, ciottoli di pietra e colla, in cui sono presenti tre temi: la regione Calabria, terra ricca di contraddizioni, potenzialità inespresse e al contempo ancora oggi  purtroppo povera di futuro; il volto di una donna, orgogliosa nella sua dignità come un’antica brigantessa, una delle tante donne che nel secolo scorso (soprattutto dagli anni Cinquanta ai Settanta) ingrossarono anche ad Accaria il triste fenomeno delle “vedove bianche” poiché restavano in paese mentre i mariti emigravano all’estero o al nord Italia per lavoro ed assicurare così un futuro più dignitoso alle loro mogli e figli; la frase emblematica “Cà si campa d’aria”, fortemente voluta dalla Mazzeo e ispiratela dall’ascolto di un brano del gruppo musicale Folk Abbestia in cui è presente col significato, non assolutamente negativo ma di sottolineatura che ad Accaria, nonostante la mancanza di servizi essenziali si vive comunque bene, appunto di aria sana, genuina, di ritmi lenti ma naturali che potrebbero essere elementi spingenti ad una rinascita complessiva del borgo nell’immediato futuro.

Il murales è stato finanziato dal consigliere Molinaro, dal sindaco Antonio Muraca e dalla Mazzeo, col patrocinio del Comune di Serrastretta e rientra in un primo, coraggioso atto di riqualificazione estetica di Accaria a cui si vorrà, nel prossimo futuro, incrementare con altre iniziative di carattere culturale, escursionistico, storico e culturale.

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