Incontro con l’Associazione calabrese malati oncologici “Ida Ponessa” promosso dalla Pro Loco Falerna

Il sodalizio, presieduto da Caterina Cario, ha curato l’evento e l’accoglienza dei numerosi ospiti nella suggestiva e panoramica piazza Castello di Castiglione Marittimo

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Una serata all’insegna della solidarietà, dell’arte, della socializzazione: questo e tanto altro è stato l’incontro con l’ACMO, Associazione calabrese malati oncologici “Ida Ponessa”, promosso dalla Pro Loco Falerna. Il sodalizio, presieduto da Caterina Cario, ha curato l’evento e l’accoglienza dei numerosi ospiti nella suggestiva e panoramica piazza Castello di Castiglione Marittimo, offrendo un’apericena ai convenuti. L’appuntamento è stato condotto dallo storico e scrittore Armido Cario, socio della stessa Pro Loco.

La musica di Maurizio De Paola e Vittoria Pileggi è stata la colonna sonora della serata: il duo ha introdotto i vari interventi con brani afferenti a generi e repertori musicali diversi, arricchendo di tono e di armonia la piazza.

Non sono mancati i saluti del sindaco di Falerna, Francesco Stella e del presidente dell’ACMO Aldo Riccelli, che ha illustrato le ragioni e i valori fondativi dell’organizzazione, profondamente radicati nella sua storia e nel suo vissuto personale.

L’attività sociale è molteplice: va dalla cura e dall’assistenza domiciliare ai trasporti presso le strutture ospedaliere, passando per il reperimento di materiale medico gratuito, l’assistenza legale, le campagne di screening, i convegni sulla prevenzione, il supporto e la consulenza psicologica al paziente e al familiare. Credere e sostenere che le «esigenze di un malato possano esser circoscritte solo all’ambito sanitario, ospedaliero, sarebbe, infatti, riduttivo e svilirebbe la complessità di una fase di vita che non vede minare solo la serenità dell’individuo direttamente interessato ma, coinvolge tutto il nucleo affettivo e la sua sfera di conoscenze». Per tutte queste ragioni, ha sottolineato Riccelli, il raggio d’azione ed il messaggio dell’ACMO continuano a diffondersi: oltre alle sedi di Sorbo San Basile, Catanzaro, Lamezia Terme, Vibo Valentia, dovrebbe sorgere una rappresentanza anche ad Amantea. Il presidente ha opportunamente evidenziato e ringraziato il ruolo dei volontari, motori instancabili dell’associazione.

Di spessore gli interventi dell’oncologo Bonaventura Lazzaro, direttore sanitario del Centro Clinico “San Vitaliano” nonché direttore scientifico dell’ACMO e di Pino Paone, anestesista e rianimatore, responsabile dell’Assistenza domiciliare integrata e delle Cure palliative presso il Distretto sanitario di Lamezia Terme. Entrambi i medici hanno espresso le ragioni del loro impegno e della loro vicinanza all’associazione, manifestando importanti qualità umane oltre che professionali.

È stata, poi, la volta di Annamaria Colosimo della sede lametina, deus ex machina della serata, che ha illustrato origine e contenuti del volume “Voluta dal cielo”, pubblicato in occasione del decennale associativo da GrafichÉditore di Lamezia Terme. Toccante è stata, in proposito, la testimonianza della stessa editrice, Nella Fragale.

Annamaria Colosimo ha tratteggiato la figura di sua sorella Mimma, a cui la sede di Lamezia è intitolata, donna e madre esemplare prematuramente scomparsa, che tanto ha amato la vita al punto da consegnare un messaggio universale: «Siamo ciò che doniamo». Messaggio che l’ACMO ha fatto proprio grazie ai suoi volontari che, quotidianamente, fanno dono di sé agli altri. Non è mancato il ricordo di Giovanni Frangione, giovane castiglionese che ha lottato contro la malattia e che, per tanto tempo, ha animato quello storico luogo che è la Terra Chiusa, irripetibile affaccio sul Tirreno prediletto da Mimma.

Un sentito ringraziamento è stato rivolto dalla Colosimo: alla Società operaia di mutuo soccorso “Principessa Jolanda Margherita”, fondata nel 1904, decana delle organizzazioni locali; alla dottoressa Annalisa Spinelli, esperta di medicina preventiva in rappresentanza della “Susan Komen Italia”; all’AVIS di Lamezia Terme, rappresentata dalla presidentessa Pina Abramo e da alcuni componenti del direttivo. Quest’ultimo sodalizio è presente a fianco dell’ACMO fin dagli esordi, sotto la guida di Pino Caimi.

Pregne di significato le testimonianze dei volontari Saverina Perciamontani e Simone Checco, traboccanti di umanità e di fede, al pari di quelle di Tullio Calfa, della coordinatrice dei volontari lametini Elisa Libri, di Angela Campus.

A concludere la serata Pietro e Francesco Barberio, rispettivamente vedovo e figlio di Mimma Colosimo, che hanno provveduto a consegnare all’associazione i ricavi delle vendite di alcuni libri, offrendo una preziosa, toccante testimonianza diretta.

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