Ricordi teatrali attorno agli uffici del consiglio comunale

Le foto della mostra "Frammenti. Pagine di teatro" in attesa dell'apertura del Teatro Grandinetti circondano la Sala Napolitano. 

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    A febbraio 2011 la giunta comunale aveva stanziato 2.000 euro per l’acquisto, a due anni di distanza le fotografie stampate su tela della mostra “Frammenti. Pagine di teatro” del fotografo di scena Ennio Stranieri (esposte in precedenza nei locali del complesso di San Domenico) trovano un “nuova casa”.

    La collocazione originale, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, doveva essere quella del foyer del Teatro Grandinetti, ma essendo la struttura di Via Casoli ancora interessata da lavori per la messa a norma (iniziati in ritardo rispetto agli annunci che si sono succeduti negli anni, ultimo in ordine di tempo quello effettuato nella serata di chiusura dell’ultima stagione di prosa in cui l’assessore Piccioni ha assicurato al pubblico che si cercherà di consegnare lo storico teatro cittadino per la prossima stagione teatrale) le opere che ritraggono foto di scena raccolte in sette stagioni teatrali dall’inizio del 2013 abbelliscono i corridoi che circondano la Sala Napolitano in Via Perugini. I frequentatori dei vari gruppi consiliari e degli uffici che gravitano intorno a giunta e consiglio nello svolgere le proprie attività possono così rivivere qualche scampolo degli spettacoli andati in scena al “Grandinetti” prima della sua chiusura (e dell’apertura del “Politeama”), anche se nelle ultime stagioni tra gli spettatori delle rappresentazioni teatrali poche volte si son visti sui sediolini della struttura sopra Piazza Fiorentino.

    Sorte di “sito temporaneo” al momento hanno anche alcuni uffici di componenti di giunta i cui muri sono adornati di opere che acquisite al patrimonio culturale sarebbero dovute essere ospitate negli intenti originali in un museo di arte contemporanea (uno degli ultimi a parlarne fu nel gennario 2011 l’allora assessore alla cultura, Tano Grasso, volendo però uscire dalla polemica sulla mancata fondazione De Sarro), “trasloco” mai avvenuto per mancata apertura del suddetto spazio espositivo.

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