Dopo anni di discussione il consiglio comunale adotta il piano strutturale

Bastano 12 favorevoli e 3 contrari dati i 16 assenti in seconda convocazione perpetua

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Quasi “a sorpresa” alle 15.30 son 10 i consiglieri comunali presenti e quindi la seduta è valida, ma l’ordine dei lavori già si trova stravolto mancando in aula De Biase (in ritardo giustificato ed annunciato), autore della maggior parte degli emendamenti rimasti in sospeso, e così l’unico emendamento di Cristiano diventa anche il primo e solo da discutere. Il consigliere del Mtl chiede di inserire la regola del “silenzio assenso” per le concessioni edilizie, ovvero in caso di mancato diniego entro i 60 giorni dalla presentazione della domanda, con il segretario generale che rimarca come sia già previsto dalle normative nazionali. Sul blocco delle pratiche edilizie così invece che cercare una soluzione per “svegliare” gli uffici si chiede di ribadire quanto già previsto a livello nazionale ma mai applicato, il tutto con i 15 voti favorevoli dei votanti.

    Come “fuori programma” il sindaco Speranza risponde a Cristiano ribadendo la volontà dell’amministrazione di sostituire Equitalia come ente di riscossione, impegno che però nella stessa aula si era preso nel luglio 2013 ma poi non attuato.

    Sulle manifestazioni di interesse dal centrodestra Caruso e Mario Benincasa chiedono l’elenco e le fotocopie delle pratiche, presenti però dal 2011 online e quindi visibili tanto dai cittadini che dai consiglieri comunali (che quindi ancora una volta arrivano in consiglio comunale impreparati). L’assessore all’urbanistica Zaffina spiega che grazie all’emendamento approvato nell’ultima seduta «tolte quelle già certificate come produttive, per alcune proposte potranno essere richieste ulteriori documentazioni per verifiche da effettuare entro 60 giorni dalla deliberazione totale», e delle circa 120 manifestazioni si discuterà «in 6 gruppi, votandole non una per una ma per ambito».

    Mentre l’aula pian piano comincia a vedere qualche consigliere comunale in più, si esplicano i vari gruppi ed i nomi dei proponenti per ognuno delle aree d’ambito da parte del dirigente Pulella. La necessità di avere fotocopie di quanto presente online da più anni comporta la prima sospensione dei lavori alle 16:15, che riprendono alle 16:57 con 13 presenti e De Biase a rimarcare come nei banchi della maggioranza siedano solo 6 consiglieri «e quindi per legittimare i lavori serva la nostra presenza, il che comporterebbe la mancanza del numero legale senza la minoranza. Aggiorniamo i lavori per dare un voto maggiormente rappresentativo, perché un Psc non può essere approvato con solo 6 consiglieri di maggioranza».

    Alla richiesta avanzata dall’ex Udc del numero legale ci sono 9 presenti con nuovo appello previsto mezz’ora dopo, ed alle 17:30 dei 12 presenti 9 son della maggioranza (nell’opposizione siedono Nicola Mastroianni, Carolina Caruso e Mario Benincasa, poi rientrano in aula anche Chirillo e De Biase).

    Nel primo gruppo ci sono 8 manifestazioni di interesse, e nell’illustrazione del dirigente Pulella si vive un po’ il clima da “tombola” con i numeri di pratiche chiamati ed i consiglieri a cercare la presenza o meno all’interno del faldone. Nella prima votazione si registrano 13 favorevoli (la maggioranza più Caruso, Mario Benincasa e Nicola Mastroianni del centrodestra) e 2 astenuti (De Biase e Chirillo).

    La stessa votazione si registra anche nei gruppi successivi e, dopo il minuto di silenzio in ricordo dell’imprenditore suicidatosi nella sua attività, si propongono gli emendamenti di De Biase: si chiede di estendere le premialità previste per il centro storico anche ad altri edifici fatiscenti da demolire e ricostruire (proposta bocciata con Mastroianni astenuto, 11 contrari e favorevoli De Biase, Chirillo e la Caruso), e “disco rosso” trovano anche gli altri emendamenti tecnici presentati dall’ex Udc che si sostiene avrebbero potuto rinviare ulteriormente l’adozione del Psc, parimenti alla proposta di Chirillo di allargare quanto previsto su Via delle Terme anche a Viale San Bruno.

    L’adozione del Psc, dopo anni di procrastinazione, passa con 12 favorevoli (Speranza, Grandinetti, Paola, Sdanganelli, Carnovale, Vescio, Palazzo, Putrino, Petronio, De Sensi, Mario Benincasa, Nicola Mastroianni), 3 contrari (Caruso, De Biase e Chirillo), 16 assenti, mentre la nuova amministrazione che sarà eletta in primavera dovrà poi discutere delle osservazioni prima dell’applicazione finale.

    Sia il primo cittadino, Speranza, che il presidente del consiglio comunale, Grandinetti, plaudono alla votazione, Chirillo lamenta l’assenza delle televisioni nel corso dei lavori criticando l’iter amministrativo, De Biase ripete che il piano non darà sviluppo alla città, Caruso contesta la nascita negli anni dello strumento rivendicando il ruolo di opposizione, Nicola Mastroianni e Mario Benincasa si schierano a favore nella votazione, Petronio incensa sé ed il Psc definito comunque perfettibile, Sdanganelli parla di un risultato conseguito con una fatica lieve, Paola la prende come vittoria politica anche se in un consiglio decimato. Dopo oltre 5 ore di dibattito (nonostante presenti solo metà degli eletti) si chiude la seduta.

    In un comunicato stampa fotocopiato e consegnato a mano, l’assessore all’urbanistica, Zaffina, è soddisfatto perché «dopo il programma di fabbricazione ed il Prg oggi il consiglio comunale con l’approvazione dello strumento urbanistico a quasi 50 anni dalla costituzione di Lamezia Terme compie un atto di valenza storica che porta una speranza di sviluppo economico per tutto il territorio e risveglia le legittime aspettative di crescita lavorativa ed occupazione per le famiglie e gli operatori economici lametini. Personalmente mi sento di ringraziare l’ufficio tecnico comunale ed i suoi dirigenti, l’equipe del professor Crocioni per il lavoro prodotto, il Presidente del consiglio comunale e tutti i consiglieri che hanno votato per conseguire tale storico risultato per la città di Lamezia».

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