Finito il mandato il Comune chiede indietro gettoni di presenza a 3 consiglieri comunali

Vi è poi il caso di consiglieri comunali che in questi 2 anni di mandato avevano promesso di devolvere quanto percepito, mutando però nel tempo la forma dell'annuncio (presa d'atto che arriva però a distanza di diverso tempo da parte degli uffici)


Finito il mandato in modo brusco ed inaspettato, causa scioglimento per infiltrazioni mafiose, c’è anche il “conto finale” per qualche consigliere comunale che dovrà restituire parte dei gettoni di presenza percepiti per via di calcoli errati da parte degli uffici comunali, poiché  l’ammontare percepito nell’ambito di un mese da un consigliere non può superare l’importo pari ad un quarto dell’indennità massima prevista per il sindaco.
Nel calcolo aggiornato dei gettoni di presenza ad ottobre (penultimo mese di vita dell’amministrazione Mascaro, in cui le casse comunali dovranno pagare 14.971,82 euro, IRAP compresa) viene indicato che Massiamo Cristiano (Mtl) dovrà restituire 233,30 euro, Francesco Ruberto (misto) 210,99, Mariolina Tropea (Pd) 910,61, dando atto «che gli stessi sono stati percepiti in buona fede e che pertanto si deve procedere al recupero delle somme indebitamente erogate, previa comunicazione di avvio del procedimento ai singoli consiglieri interessati dalle procedure di recupero».
Vi è poi il caso di consiglieri comunali che in questi 2 anni di mandato avevano promesso di devolvere quanto percepito, mutando però nel tempo la forma dell’annuncio (presa d’atto che arriva però a distanza di diverso tempo da parte degli uffici):

g.g.