Rimborsi Tari 2018 ancora non noti agli uffici, non previsti nel piano 2019

Il regolamento Iuc parla di un tributo dovuto fino ad un massimo del 20% in caso di situazione di danno o pericolo per le persone e l'ambiente riconosciuta dall'autorità sanitaria

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    Annunciata ieri da un ex consigliere comunale ad alcuni organi di stampa, della possibile riduzione della Tari 2018 ad oggi nulla si sa in via Perugini nè nulla è stato comunicato dall’istituzione preposta. Gli stessi dipendenti dell’ufficio tributi stanno aspettando indicazioni dalla dirigenza, anche perché nella Tari 2019 approvata dalla terna commissariale non si fa alcuna menzione del “carico pendente” dovuto ai guasti dell’impianto Daneco avvenuti lo scorso anno, confermando invece le riduzioni previste da regolamento per  locali temporaneamente inutilizzati, iscritti Aire, zone non servite, uso stagionale, enti associazioni senza fini di lucro, associazioni beneficienza, ultra 65enni, nuclei familiari bisognosi, legge 104, abitazione principale pensionati, grandi invalidi di guerra, invalidi del lavoro.
    Riduzioni che per il 2019, come specifica la relazione allegata alla Tari, per le prime 4 voci «saranno coperte da un corrispondente aumento del gettito Tari» per 128.000 euro, mentre per le altre riduzioni di «sarà disposta attraverso apposite autorizzazioni di spesa e dovrà essere assicurata attraverso il ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune».
    Se il regolamento Iuc parla di un tributo dovuto fino ad un massimo del 20% in caso di situazione di danno o pericolo per le persone e l’ambiente riconosciuta dall’autorità sanitaria (in questo caso l’Asp di Catanzaro aveva redatto un verbale), nel paragrafo successivo si precisa che «salvo quanto previsto al comma precedente, l’interruzione temporanea del servizio di gestione di raccolta e smaltimento dei rifiuti per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti non comporta riduzioni o esenzioni del tributo dovuto».
    L’ipotetico rimborso di quanto versato nel 2018 (al netto delle mancate proteste per i ritardi con cui le comunicazioni sono arrivate o il mancato rispetto dei 6 mesi di distanza tra 2 rate) andrà quindi ad intaccare il prossimo bilancio, non essendo stato previsto attualmente un corrispettivo, per un tributo che è istituito in tutta Italia per coprire il costo del servizio della raccolta e smaltimento rifiuti e non per finanziare altro. Tutto poco chiaro, quindi, con la prima rata della Tari 2019 che dovrà essere pagata entro il 30 giugno.
    Gi.Ga.

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