Pubblicata oggi l’ordinanza che disciplina le attività durante la stagione balneare

Le indicazioni son confermate di stagione in stagione da più anni, non assumono un nuovo senso quelle per i lidi autorizzati (delle 5 nuove concessioni, 2 quelle ferme nei meandri burocratici da tempo)


Pubblicata oggi l’ordinanza che disciplina le attività durante la stagione balneare (fissata però dal 1 giugno al 30 settembre) nell’ambito del territorio costiero ricadente nel Comune di Lamezia Terme, compreso tra la Foce del Torrente Piscirò e la Foce del Torrente Turrina.
Le indicazioni son confermate di stagione in stagione da più anni, non assumono un nuovo senso quelle per i lidi autorizzati (delle 5 nuove concessioni, 2 quelle ferme nei meandri burocratici da tempo) previsti sulla costa di competenza comunale (come la segnalazione del limite delle acque interdette alla navigazioni a 150 metri dalla costa, e di quello delle acque sicure a 1,60 metri dal fondale), e la conferma delle restrizioni nelle zone di mare riservate ai bagnanti. L’elenco più accurato è quello sulle prescrizioni sull’uso della spiaggia. Sulla sabbia sarà infatti vietato:

Menzione anche per l’uso dei kite surf, con i divieti dalle 8 alle 20 nell’atterraggio nei tratti di arenile “spiagge libere” ove presenti bagnanti ma anche nei tratti di arenile in concessione per strutture balneari, tranne che nei tratti specificamente segnalati ed autorizzati per la pratica sportiva (in tali tratti i concessionari, appositamente autorizzati, devono avere cura di separare tali aree da quelle destinate ai bagnanti).
Confermata la disciplina delle aree in concessione per strutture balneari, che potranno essere allestite dal 1° maggio (un mese prima dall’inizio della stagione balneare) e rimosse entro e non oltre il 31 ottobre (un mese dopo il termine della stagione balneare) con l’obbligo, nei giorni festivi e prefestivi di questi determinati periodi, di garantire il servizio di salvataggio, mentre negli altri giorni lo stabilimento resterà aperto soltanto per l’elioterapia e si dovrà issare sul pennone una bandiera rossa ed esporre un apposito cartello, ben visibile agli utenti (redatto in più lingue), con la seguente dicitura: “attenzione – balneazione non sicura per mancanza di apposito servizio di salvataggio”.
Ove non risulti assicurato il servizio di salvataggio con almeno un assistente abilitato al salvataggio si procederà alla chiusura d’autorità della struttura fino all’accertamento del ripristino del servizio.
Tra le varie indicazioni le strutture saranno aperte al pubblico per la balneazione dalle 8 alle 20, dovranno esporre all’esterno dell’area in concessione un cartello recante l’indicazione del percorso da seguire per raggiungere la spiaggia libera adiacente all’area in concessione, e garantire l’accesso al mare ai soggetti portatori di handicap con la predisposizione di idonei percorsi perpendicolari alla battigia.
Regolamentato anche l’uso delle piscine, che dovranno essere sorvegliate con le stesse caratteristiche valide per il mare, prevedendo le attività di riempimento e svuotamento durante l’orario di chiusura ai bagnanti e con pulizia e doratura delle acque da effettuare con frequenza giornaliera e nel rispetto delle vigenti disposizioni sanitarie.
Poi rimane sempre il problema della qualità delle acque, oltre alla mancanza di offerta di servizi per i pochi lidi presenti a servizio dei lungomari Falcone – Borsellino e Ginepri, ed in tal senso anche il Comune dovrebbe provvedere a far posizionare le passerelle e le docce di propria proprietà (magari evitando i disagi dello scorso anno, con docce installate ma fuori servizio).
g.g.