Investimenti privati da 600 milioni di euro per 3000 posti di lavoro, l’ambizione del waterfront lametino

Attorno al porto turistico l'area industriale punta a diventare un centro sportivo, turistico ricettivo e di innovazione

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Presentato questa mattina il progetto del waterfront e del porto turistico che sorgerà con capitali privati (600 milioni di euro che saranno intercettati tramite la Coipa International) all’interno dell’area industriale lametina (la zona individuata è quella tutta attorno la fondazione Terina, comprendendo anche l’attuale campo di addestramento del reggimento Sirio che sarà reso navigabile con posti barca e 4 isole denominate Ulisse, Caronte, Ligea, Federico II), con presenti anche altri progetti come quello del polo fieristico ed espositivo AgriExpo, il centro servizi per le imprese, ed ulteriore attrattiva gli incentivi legati all’area Zes.

    Entro aprile sarà approvato il progetto preliminare, puntando ad avere le necessarie autorizzazioni a costruire entro 18 mesi per come previsto all’interno del protocollo d’intesa firmato dagli enti coinvolti.

    «Il 10 dicembre ho subito firmato da sindaco il protocollo d’intesa, perché non era concepibile che l’unica firma che mancasse era quella del Comune di Lamezia Terme», sottolinea il sindaco Paolo Mascaro, «era un progetto che già avevamo appoggiato nella scorsa consiliatura, come ora si dovrà rilanciare sui lavori per ammodernare l’aerostazione, perché sono due strutture che sono a servizio di tutta la Calabria e non solo di Lamezia Terme» rimarca il primo cittadino seduto tra l’attuale presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, e l’assessore al ramo urbanistica, Francesco Rossi.

    Leopoldo Chieffallo, attuale presidente della Lameziaeuropa, sottolinea il lungo iter seguito non senza rallentamenti, illustrando i particolari del progetto che oltre al porto turistico prevede anche investimenti nel settore turistico – ricettivo che non puntino direttamente sula mare (anche perché la presenza del porto comporta la non balneabilità della parte di costa interessata) con wellness clinic resort, campo da golf, centro polisportivo, impianto di simulazione di surf, centro della realtà aumentata “Carlo Rambaldi”, scivoli da parco acquatico, centro innovazione tecnologica in collaborazione con università e società del settore, eliporto, centro commerciale duty free con padiglione Calabria, galoppatoio ed area eventi fino a 30.000 spettatori. Il tutto però non vedrà compimento non prima di 2 anni con 2000 occupati a regime e 1000 nell’indotto come cifre preventivate, burocrazia permettendo, e lo stesso Chieffallo auspica che «gli enti pubblici facciano squadra per superare ogni possibile impedimento».

    Rassicurazioni sulla piena adesione dei privati arriva dal rappresentante della Copia International, società di investimento che ha interessi in varie aree del mondo, così come richiama «l’interesse europeo essendo porta sul Mediterraneo» il presidente della giunta regionale, Oliverio, ricordando come il tutto fosse nato non ora in tempi di campagna elettorale ma anni prima, sebbene la sottoscrizione sia solo del 13 settembre 20190. Si esaltano i dati aeroportuali lametini, si incoraggiano quelli degli altri 2 scali, ma il problema di come ed in che tempi l’aerostazione della piana sarà ammodernata Oliverio non tratta nel proprio discorso parlando invece di «area ex Sir come fallimento di un’idea passata di sviluppo, per cui oggi invece si dà una nuova prospettiva affiancando all’attrattiva turistico ricettiva anche quella della Zes».

    Tutti garantiscono che ci sarà un occhio di riguarda per l’ambito della legalità, ma oltre ai propri ambiti burocratici i lavori saranno effettuati dagli investitori privati. Per ridurre i tempi si punterà su moduli prefabbricati e preposti in laboratorio, spiegano i progettisti, nel rispetto della sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Previste 120 camere, ville autonome, officine di manutenzione delle barche con darsena per servizi portuali.

     

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    Un post condiviso da Lameziainforma (@lameziainforma) in data: 18 Dic 2019 alle ore 2:36 PST

     

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