Per Sacal tensostruttura misura provvisoria, ma per la nuova aerostazione non ci sono 35 milioni

Predisposto un nuovo programma di interventi che possano adeguatamente fare fronte al necessario incremento della capacità del terminal

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Dopo le polemiche politiche interviene anche la Sacal sul caso della tendostruttura che sarà affittata da un privato, reputando che «non è un passaggio estemporaneo del management di Sacal, ma una misura contingente, debitamente approvata da tutti i soggetti interessati, a cominciare da Enac, e coerente ad un complessivo piano di ristrutturazione, che consentirà di offrire spazi e comfort maggiori ai passeggeri in partenza dal nostro aeroporto».

Sulla nuova aerostazione si rimarca che «il progetto del 2014, datato originariamente 2011, successivamente rimaneggiato e per molti aspetti oramai superato, non aveva ancora avuto la formale approvazione di Enac, ma in nessun atto delle precedenti amministrazioni Sacal si è potuto rilevare alcun impegno formale che consentisse a Sacal di investire circa 35 milioni pari al 75% dell’investimento totale, come previsto nelle Direttive comunitarie. Conseguenzialmente, l’attuale amministrazione, nella piena consapevolezza dei soci debitamente informati, ha ritenuto un simile investimento al momento insostenibile, pena il default della società, e ha predisposto un nuovo programma di interventi che possano adeguatamente fare fronte al necessario incremento della capacità del terminal, in considerazione del previsto aumento del traffico passeggeri nei prossimi 5 anni».

«La Tendostruttura – concludono – è stata pertanto concordata con Enac come misura provvisoria stop-gap nelle more dell’avvio delle progettazioni definitive e degli appalti legati al succitato programma di interventi, già formalizzato nel Piano degli Interventi 2020-2023 attualmente al vaglio della stessa Enac».

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