“Con lo “0” destinato l’Azienda sanitaria provinciale sarebbe impossibilitata a procedere con nuove assunzioni”

Il sindaco Sergio Abramo ha chiesto un incontro urgente al commissario all’attuazione per il Piano di rientro nella sanità, generale Saverio Cotticelli

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Il sindaco Sergio Abramo ha chiesto un incontro urgente al commissario all’attuazione per il Piano di rientro nella sanità, generale Saverio Cotticelli, per discutere di alcune serie problematiche che potrebbero derivare dall’attuazione, senza le necessarie modifiche, del Programma operativo regionale del comparto sanitario.

Abramo ha infatti evidenziato come, «a fronte di una spesa possibile di 130 milioni di euro, certificata dallo stesso Programma operativo approvato con Dca nr. 57 del 26 febbraio 2020, e calcolato in base al differenziale con la spesa del personale della sanità calabrese anno 2004 meno l’1,4%, la struttura commissariale ha stabilito di impegnare appena il 10% della somma complessiva. Si tratterebbe quindi di 13 milioni di euro su 130 per un carico di assunzioni a livello regionale di sole 493 unità lavorative: a detta di tanti, un dato completamente insufficiente a coprire i bisogni di una sola provincia, figuriamoci dell’intera regione».

«In questo modo – ha aggiunto Abramo – verrebbe sacrificata l’erogazione dei servizi assistenziali all’utenza, primo obiettivo di qualsiasi settore sanitario pubblico degno di questo nome, con buona pace delle necessità di incremento dei Livelli essenziali di assistenza. Ma se il Programma operativo venisse attuato senza le dovute modifiche, si frustrerebbero ulteriormente anche le aspettative professionali dei tanti medici e operatori sanitari, di cui avrebbe bisogno l’intero comparto regionale, che sono risultati idonei nelle prove concorsuali già espletate e che attendono lo scorrimento delle graduatorie. Un altro aspetto negativo sarebbe la mortificazione delle Aziende ospedaliere e sanitarie del territorio, che con queste cifre tendenzialmente irrisorie avrebbero notevoli difficoltà a procedere con le assunzioni previste. Fa specie, ancora, che sia stato redatto prima il Programma operativo regionale che il Piano del Fabbisogno di ciascuna delle Aziende ospedaliere o sanitarie calabresi, che a questo punto mi chiedo per quale motivo siano stati elaborati».

Se domani si terrà la conferenza dei sindaci, con ognuno per altro già sul piede di guerra per i propri presidi, Abramo fa il caso della propria area di competenza: «il Pugliese-Ciaccio, l’ospedale di Catanzaro, per cui la cifra destinata dalla struttura commissariale sarebbe del 7% di 13 milioni circa. È una somma che ritengo irrisoria per far fronte alle esigenze del più grande hub regionale. Ad aggravare ancora di più il quadro nella sanità di Catanzaro e del Catanzarese, è lo “0” destinato all’Azienda sanitaria provinciale, che sarebbe dunque impossibilitata a procedere con nuove assunzioni: sarebbe assolutamente evidente l’ennesimo gravissimo danno alla rete assistenziale di prossimità fondamentale per il territorio provinciale e per il rispetto e la tutela del diritto alla salute pubblica». Ma l’Asp di Catanzaro, oltre al commissariamento per infiltrazioni mafiose, potrebbe dover fare i conti anche con il dissesto dichiarato a dicembre e fino ad oggi non tenuto in conto da Cotticelli.

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