“Per ordinanza regionale noi stiamo facendo i controlli negli aereoporti, ma non possiamo chiudere ingressi, treni e pullman”

La Santelli annuncia un’ordinanza urgente che dispone la quarantena obbligatoria per chi arriva dalle 14 province

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Un 8 marzo non di festa per la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che questa mattina commenta con preoccupazione gli esiti della notte travagliata del Governo in ambito Coronavirus.

«Cari calabresi, è una follia. La diffusione della bozza di decreto sulla nuova zona rossa sta portando ad un vero esodo verso il sud, ed in particolare verso la Calabria», reputa sulla propria pagina la guida della giunta regionale, «siamo preoccupati ed a lavoro senza sosta per preservare la nostra terra da chi non ha ben compreso la gravità del rientro senza controllo. Ritornare dal Nord in modo incontrollato mette in pericolo la nostra terra e gli affetti di tutti. Non fatelo. Fermatevi. Seguite le regole, proteggetevi e proteggeteci come prescritto».

Il ragionamento della forzista è che «l’esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi», saliti già ieri da 3 a 7, «è evidente che una sanità come quella calabrese, vessata da anni da tagli selvaggi, non è in grado di reggere una situazione di totale emergenza. Occorrono provvedimenti urgenti e seri di contenimento e sicurezza che non è nel potere della Regione emanare».

Da una parte si chiede «con forza un’assunzione seria di responsabilità da parte del governo nella gestione delle partenze» sostenendo che «è evidente che la situazione sta sfuggendo al controllo», dall’altra «il blocco delle partenze verso la Calabria, per ordinanza regionale noi stiamo facendo i controlli negli aereoporti, ma non possiamo chiudere ingressi, treni e pullman».

La Santelli ricorda che «non è nei miei poteri bloccare gli arrivi dalla zona arancione» ma parimenti annuncia che «sto firmando un’ordinanza urgente che dispone la quarantena obbligatoria per chi arriva dalle 14 province, un provvedimento per cui chiedo la collaborazione attiva dei sindaci».

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