Anche al Comune di Lamezia Terme la possibilità di usare il telelavoro per alcuni dipendenti, ma con restrizioni

Escludendo alcune attività, si prevede ora periodi non più lunghi di una settimana

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Fino al 3 aprile, salvo ulteriori proroghe ministeriali, ove possibile si attiva anche al Comune di Lamezia Terme la possibilità di usare il telelavoro per alcuni dipendenti dopo aver fatto ricorso agli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva.

«Con decorrenza immediata e compatibilmente con le attività lavorative previste, è attivabile in via straordinaria e d’urgenza lo svolgimento del lavoro agile, a prescindere da vincoli di numerosità e di giornate settimanali, al personale dipendente del Comune di Lamezia Terme» si specifica nella delibera di giunta, escludendo però alcune attività e specificando che «la durata dell’autorizzazione/disposizione di servizio al lavoro agile è vincolata all’emergenza epidemiologica e viene rilasciata per periodi di massimo una settimana rinnovabili. L’attivazione della modalità di lavoro agile non preclude, la possibilità di svolgimento del lavoro in ufficio per specifiche esigenze lavorative. Nell’autorizzazione/disposizione di servizio vengono specificati i periodi di lavoro da prestare in ufficio».

La concessione del lavoro agile da parte dei dirigenti dovrà essere assicurata, con priorità, alle categorie di lavoratori:

  • portatori di patologie che li rendono maggiormente a rischio per esposizione al contagio;
  • nel cui nucleo familiare vi sono portatori delle suddette patologie o lavoratori che provvedono agli stessi ai sensi di legge;
  • che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa o sono impossibilitati all’utilizzo di mezzi propri;
  • sui quali grava la cura dei figli a seguito dell’eventuale contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia o sui quali grava la custodia di figli minori in età scolare (quest’ultima categoria, fino ai termini di cessazione delle misure straordinarie di sospensione della scuola).

Sono ritenute “indifferibili“, e quindi richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro:

  • protezione civile;
  • polizia locale (limitatamente alle attività di gestione dell’emergenza);
  • stato civile (limitatamente agli atti di morte, di nascita e polizia mortuaria);
  • servizi cimiteriali e della polizia mortuaria;
  • protocollo comunale (limitatamente alle attività di gestione dell’emergenza);
  • urgenti dei servizi finanziari (limitatamente alle attività indifferibili sia verso l’interno che verso l‘esterno);
  • SIC e di gestione e salvaguardia del sistema informatico;
  • segreteria comunale collegate all’emergenza sanitaria in corso;
  • servizi sociali correlate alla gestione dell’emergenza ed interventi indifferibili;
  • connesse alla gestione di base dell’igiene pubblica e dei luoghi pubblici e della raccolta rifiuti;
  • connesse al ripristino ed alla manutenzione straordinaria di luoghi, impianti, immobili o arredi pubblici, laddove sia valutato un effettivo rischio per la sicurezza delle persone;
  • pronto intervento manutentivo;
  • notifica atti limitata alle urgenze;
  • amministrative connesse ad obbligazioni e adempimenti indifferibili e destinate a servizi di interesse collettivo.

Queste attività saranno svolte «con l’impiego di un numero di dipendenti strettamente necessario a garantire le stesse, anche a rotazione rispetto al personale assegnato all’Area, approntando per il personale impiegato ogni accorgimento, ausilio, dotazione e disposizioni atte a preservare la salute e la sicurezza degli stessi e degli utenti».

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