L’amministrazione comunale lametina reputa inadeguato il Giovanni Paolo II per l’emergenza Covid-19

Si chiede di proseguire la strada di Germaneto ritenuta ieri da Belcastro già satura

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«La notizia improvvisamente diffusa di procedere al ricovero presso il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme di soggetti risultati positivi a Covid 19 provenienti dalla RSA di Chiaravalle appare di inaudita gravità e mostra alta irresponsabilità» sostiene una nota dell’amministrazione comunale lametina.

«Ciò ovviamente non perché non si voglia dare assistenza ai soggetti fragili ed ammalati provenienti da altri territori, essendo da sempre Lamezia Città di grande solidarietà umana, ma perché il Presidio di Lamezia non è al momento assolutamente attrezzato, per modalità strutturali, per mezzi e per persone, ad accogliere soggetti risultati positivi», si ritiene, anche se fino a qualche settimana fa l’invito era quello di istituire anche nella città della piana un centro covid, chiedendo però potenziamento e riattivazione di strutture non più presenti.

Di fatti la nota stessa ricorda che «la struttura da tempo è stata colpevolmente privata del reparto di Malattie Infettive, ha posti letto insufficienti in Rianimazione, non ha le attrezzature, i servizi ed il personale altamente specializzato e qualificato che il trattamento richiede, non ha adeguato materiale di protezione, non ha mascherine, guanti, tute, dispone di una sola TAC per l’intera struttura, non ha percorsi e tracciati dedicati».

Si contesta inoltre che «si assuma decisione che disattende totalmente il contenuto della circolare Regione Calabria prot. n. 120424 del 26/03/20 che recependo “gli indirizzi condivisi con gli organismi centrali e le altre Regioni” consigliava di “concentrare tutte le attività Covid negli Ospedali Hub che garantiscono continuità assistenziale per tutti i livelli di complessità (dalla degenza ordinaria alla terapia sub intensiva fino alla terapia intensiva)”», anche se tale decisione ieri è stata giustificata dal dirigente Belcastro proprio per l’intasamento a Catanzaro.

«Disattendere, quindi, quanto statuito solo pochissimi giorni addietro significa assumersi gravissima responsabilità mettendo a rischio la salute e la vita del personale sanitario con reale possibilità di divenire focolaio di diffusione del virus in territorio che, ad oggi, ha mostrato in ogni settore di saper prevenire ed intervenire», prosegue la nota, «non è possibile, oggi, per un Presidio da anni ed anni abbandonato e trascurato divenire centro che possa contribuire a fronteggiare l’emergenza nel mentre a Germaneto vi è disponibilità di decine e decine di posti letto in struttura adeguatamente isolata ed attrezzata, con personale specializzato ed adeguati posti di rianimazione».

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