Da lunedì gli enti locali potranno tornare a contare anche sull’utilizzo dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità

In particolare la nota della Regione prescrive che l’utilizzo dei lavoratori dovrà avvenire da parte degli Enti con adeguati livelli di sicurezza e protezione personale

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Da lunedì gli enti locali potranno tornare a contare anche sull’utilizzo dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità (non contrattualizzati a tempo determinato), e dei lavoratori di cui alle LL.RR. n. 15/2008 (non contrattualizzati a tempo determinato), n. 40/2013 e n. 31/2016, purché nel rigoroso e puntuale rispetto dei contenuti dei protocolli condivisi di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid‐19 sottoscritti fra il Governo e le parti sociali.

In particolare la nota della Regione prescrive che l’utilizzo dei lavoratori dovrà avvenire da parte degli Enti con adeguati livelli di sicurezza e protezione personale:

  • per le attività di supporto gestionale‐amministrativo e per tutte quelle attività che possono, comunque, essere svolte al proprio domicilio o a distanza, dovrà essere attuato il massimo utilizzo, da parte degli Enti, di modalità di lavoro agile;
  • per le altre attività che non possono essere svolte con la modalità di lavoro agile, gli enti utilizzatori dovranno garantire l’attuazione di tutte le misure precauzionali di carattere generale e specifico commisurate al rischio di esposizione a SARS‐CoV‐2 negli ambienti di lavoro, privilegiando misure di prevenzione primaria, per come previste dal DPCM 26/4/2020 e dai Protocolli condivisi

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