Da domani attesi circa 4000 fuorisede di rientro, l’assessore Gallo incarica le Asp di fare tamponi a tutti

Critiche al Governo per la gestione dei rientri, rimane la polemica con la Regione

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Tutti i calabresi che faranno rientro in Calabria a far data dal 4 Maggio saranno sottoposti a tampone, forniture delle Asp permettendo.

Lo rende noto l’assessore regionale al welfare, Gianluca Gallo, rispondendo alle sollecitazioni provenienti da un gruppo di 75 sindaci del cosentino, e criticando il Governo per i modi e tempi scelti per permettere la mobilità extraregionale.

«All’indomani della pubblicazione del Dpcm del 26 Aprile, che incredibilmente autorizza senza filtro né tutela alcuna il massivo rientro di nostri concittadini domiciliati fuori regione, moltissimi nelle aree in cui elevata è la percentuale di diffusione di Sars Cov 2 – sottolinea l’assessore – il presidente della Regione Jole Santelli ha tempestivamente incaricato il Dipartimento Salute di predisporre ogni accorgimento opportuno a prevenire, contenere e possibilmente azzerare ogni rischio di contagio. Il Dipartimento, a sua volta, ha fornito tempestivo indirizzo alle Asl di attivarsi, per adottare le misure necessarie».

Se in regione ci sono però le Asp, e non le Asl, ieri erano oltre 4000 le richieste di rilascio del pin per l’accesso al form online di prenotazione rientri. Di queste oltre 3300 sono già state completate con successo ed a circa 250 non è stato possibile inviare il pin a causa di indirizzi email non corretti, mailbox piene e blocco antispam dei server di posta, mentre il resto delle richieste erano annunciato come smaltite nelle corso della giornata.

Gallo ricorda che «l’ordinanza adottata dal presidente Santelli il 30 aprile impone la registrazione con 48 ore di anticipo e l’immediata messa in autoquarantena, sin dal momento dell’arrivo. Attraverso questo sistema, per come del resto già attualmente avviene, i sindaci saranno costantemente aggiornati della situazione dei rientri in riferimento ai territori di competenza, così da poter assumere ogni eventuale provvedimento utile. Contestualmente gli operatori dell’Asl provvederanno, nei tempi tecnici strettamente necessari, all’effettuazione dei tamponi sui soggetti rientrati e postisi in isolamento domiciliare». La palla così passa ai sanitari, con i laboratori autorizzati a processare i tamponi, 3 attualmente localizzati negli hub regionali, che non di rado si trovano a dover far fronte a rallentamenti dovuti al personale e strumentalizzazione non potenziati (prova anche i tamponi mandati a Napoli recentemente per essere analizzati), avendo gestito da metà aprile in poi circa 1000 tamponi al giorno.

Oltre che alle Asp, l’assessore regionale si affida anche ai sindaci («ci attendiamo responsabilità e collaborazione»), continuando sulla linee delle critiche politiche istituzionali: «la Regione Calabria sta facendo fino in fondo la sua parte, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, pur nell’assenza e tra le mancanze di un Governo che si è scrollato di dosso ogni responsabilità, trasformando in vessillo di strumentalizzazione politica anche la sofferenza di migliaia di studenti e lavoratori rimasti separati dalle loro famiglie per mesi, in nome del senso di responsabilità e che adesso potranno far ritorno grazie all’impegno della Giunta regionale e della Regione, una volta ancora lasciati soli dal Governo eppure comunque in prima linea per fronteggiare l’emergenza e, in questo caso, accogliere i figli di Calabria». In primo piano rimangono così i toni polemici, anche per via degli atti amministrativi, tra le due istituzioni sovracomunali.

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