Comune possibilista sugli aiuti in ambito Tari e Cosap alle attività alle prese con le nuove norme Covid – 19

Primo appuntamento online per la rubrica “pronto sindaco” per Paolo Mascaro

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Primo appuntamento online per la rubrica “pronto sindaco” per Paolo Mascaro con la maggior parte dello spazio inevitabilmente dedicata all’emergenza Covid-19.

Nel riepilogare le misure in atto, tra spesa sospesa e distribuzione di mascherine (il primo cittadino assicura essere state consegnate a circa il 98% dei richiedenti, ma nel corso dell’ora di collegamento non sono mancate le richieste), anche il punto per quanto riguarda i buoni spesa finanziati dal Governo, rimarcando però che «molte domande per i buoni spesa non sono state accolte poiché in contrasto con quanto previsto a livello nazionale, essendo l’intervento previsto una tantum e con dei limiti reddituali».

Altra richiesta più volte evidenziata è quella della denuncia di come sia aumentato il numero di cittadini per strada, anche perché autorizzato tra attività motoria, sportiva e maggior numero di esercizi commerciali aperti, e su tale aspetto il Covid non ha cancellato la carenza di personale in via Perguni. «La polizia locale non è in condizioni di controllare tutto il territorio lametino, le pochissime pattuglie stanno cercando di fare del proprio meglio» assicura Mascaro, ribadendo il ragionamento anche per altri settori: «abbiamo pochissimi dipendenti, ed anche iniziative meritorie come l’avvio degli orti sociali viene frenata perché ci troviamo a dover contrastare le emergenze più immediate».

Al momento però il primo cittadino elogia la propria comunità («negli ultimi 50 giorni Lamezia Terme ha avuto un solo nuovo caso, quindi credo che i lametini si stiano comportando bene») e apre uno spiraglio per i più piccoli: «valutiamo per gli asilo nido, in caso di mancato ritorno alle normali attività, qualche iniziativa più specifica. Per il ritorno in aula di settembre la competenza è nazionale, ci atterremo a quanto ci verrà richiesto».

Oltre le buone intenzioni, però, c’è il pragmatismo del testo unico degli enti locali da dover rispettare. Al netto del rinvio dei termini per l’approvazione del bilancio di previsione (31 luglio, per il rendiconto 2019 il 30 giugno), molti chiedono esenzioni o sconti su Imu, Tari e Cosap, tributi diversi che però devono far quadrare i conti sia del Comune che della Multiservizi per quanto riguarda i rifiuti. Lamezia Terme è in piano di riequilibrio, quindi il consiglio comunale non potrà accontentare troppi su tale punto.

«Gli enti locali non possono contrarre debito, quindi entrate ed uscite si devono compensare. Una volta che conosceremo i contenuti del decreto nazionale di aprile/maggio potremmo meglio calibrare gli interventi su alcuni aspetti», valuta Mascaro, chiarendo però che qualcosa è già in cantiere, anche se ancora non deliberato ufficialmente: «siamo già d’accordo sullo slittare per le categorie più colpite da questa crisi il pagamento di parte della Tari al 2021 o estendere la possibilità di occupazione di suolo pubblico senza ulteriori spese, così come l’estensione del non pagamento delle strisce blu fino al termine del mese. Si sta valutando anche l’ipotesi di riduzioni sulle imposte della pubblicità o trovare un modo per dare sgravi ai proprietari dei locali che vanno incontro alle richieste di dilazione dei pagamenti per gli affitti».

Dopo gli incontri con gli esercenti, avvenuti anche prima dello scoppio della pandemia, una prima risposta saranno le isole pedonali diversifate: «ipotesi di chiusure del traffico, in orari e zone diverse, sono state già concordate con Lamezia Shopping ed i titolari dei locali del centro. Varieranno i giorni a seconda delle necessità, ma saranno sperimentazioni che partiranno dopo le riaperture autorizzate. Dalla nostra abbiamo la fortuna di avere dei corsi molto ampi che permettono con determinati accorgimenti di poter far rispettare il distanziamento sociale». Il problema sarà poi far coincidere le attività serali con i divieti di assembramenti, visto che si parla di momenti stanziali.

Intrecciate con le sorti di via Perugini ci sono poi anche quelle delle 3 maggiori partecipate comunali, sulla cui salute non essendo stata pubblicata la relazione semestrale dei componenti nominati dalla precedente amministrazione commissariale si ci è tornati ad occupare con il recente atto che confermava la volontà di non dismettere le quote possedute.

«Il 14 maggio Sacal chiuderà in positivo il bilancio 2019 e si stava pensando ad una rimodulazione del progetto originario dell’ampliamento dell’aerostazione, ora frenata dal blocco delle attività che non portano passeggeri né introiti, non potendo più effettuare un intervento da 51 milioni di euro come previsto all’inizio», spiega così Mascaro, «entro fine mese anche con la Multiservizi si andrà a chiudere in attivo i bilanci 2018 e 2019 dopo l’approvazione del concordato preventivo; Lameziaeuropa sta portando avanti politiche di rientro dalla situazione in cui si era».

Per quel che sarà poi l’estate lametina lo stesso primo cittadino non ha certezza: «la stagione balneare? Al momento è un grande punto interrogativo. Non sappiamo come si evolverà la fase 2, le determinazioni nazionali ci diranno come potremmo intervenire».

Al momento quindi tra un’incombenza e l’altra però c’è anche spazio per i grandi progetti che procedono a rilento: «prossima settimana abbiamo fissato un incontro in Regione per Agenda Urbana, da cui dipendono interventi sia a breve termine che a lungo termine, anche nel settore culturale e turistico come la riapertura del Castello Normanno, l’Abbazia e gli scavi di Terina ed altro».

Fuori dalle proprie competenze si continua a chiedere la riapertura di malattie infettive e microbiologia per l’ospedale lametino, ma atti amministrativi da parte dell’Asp di Catanzaro, del commissario al piano di rientro e della Regione non ci sono in tal senso.

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