Dal 15 giugno prenderanno servizio 60 lavoratori di mobilità in deroga al Comune di Lamezia Terme

Per i percettori di reddito di cittadinanza si ipotizza un coinvolgimento dopo l'estate dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia

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Se per molti temi la carenza di personale al Comune rimane la questione da dover risolvere, un primo aiuto arriverà nelle prossime settimane in via Perugini.

Lo annunciato oggi, nella consueta trasmissione di contatto con i cittadini, il sindaco Paolo Mascaro, spiegando che «ieri è stato sottoscritto il contratto annuale con 60 lavoratori di mobilità in deroga, i quali settimana prossima firmeranno anche nel centro per l’impiego, e dal 15 giugno saranno in parte di aiuto agli uffici amministrativi, in parte in strada per il decoro urbano. A livello nazionale si stanno attendendo gli ultimi passaggi per poter usufruire anche dei percettori del reddito di cittadinanza, con il percorso che si è rallentato per via della pandemia in atto che ha frenato anche il centro per l’impiego. Credo che dopo l’estate potranno dare il proprio apporto anche queste figure».

Nel rispondere ai vari solleciti il primo cittadino assicura che «sulla manutenzione del verde stiamo recuperando i ritardi accumulati con la ditta incaricata, ma tra Covid-19, maltempo e festivi servirà ancora pazienza per alcune zone. Nel frattempo speriamo di poter levare i cassonetti stradali dal 15 giugno nelle zone del centro che stanno vedendo in questi giorni in distribuzione i carrelli e mastellati, anche per arginare l’inciviltà che ancora esiste».

Sollecitato in apertura dal giornalista Ugo Floro, in merito ai rapporti politici ed istituzionali con la Regione, Mascaro sostiene che «più che le linee programmatiche contano gli atti amministrativi e gli incontri: questa mattina abbiamo in teleconferenza discusso di Agenda Urbana, con un incontro fissato per giovedì qui nella sala Napolitano; settimana prossima saremo in Cittadella per discutere dei passi in avanti del porto turistico e del progetto Waterfront; interlocuzione dovrà essere condotta sul futuro della Sacal in modo ancora più assiduo. A Catanzaro sono state tante le problematiche che abbiamo discusso, dall’Ato al servizio idrico regionale o gli interventi non più rimandabili da parte di Sorical, ma tanti altri sono gli aspetti su cui Lamezia Terme è centrale per tutta la regione».

Sul Bastione di Malta, il cui recupero è stato avviato dalla seconda amministrazione Speranza per poi subire diversi rallentamenti, per il sindaco se ne parlerà la prossima estate: «dopo tutti i vari passaggi burocratici, tra revoche e nuovi incarichi, pareri e valutazioni, si dovranno ultimare i lavori da parte della ditta seconda classificata al precedente bando di affidamento. Credo che in 3 mesi dalla ripresa dei lavori gli stessi dovranno essere completi, per poi tornare all’uso pubblico dalla prossima estate». In che modo però al momento non è noto, dovendosi però legare al tema più ampio dei vari beni culturali comunali.

Sul tema cultura il primo cittadino annuncia che «Trame non sarà nel Chiostro di San Domenico, ma sarà in una forma ridotta su Corso Numistrano per rispettare le norme da rispettare per il Covid-19», e che «nei prossimi giorni si potrebbe risolvere la questione connessione internet senza fili per la biblioteca, ma un nuovo regolamento dovrà passare dal consiglio comunale quando riprenderanno a pieno regime i lavori».

Rimane poi di attualità, dopo l’estensione fono a 80 mq della percentuale di suolo pubblico che ogni attività potrà occupare gratuitamente fino al 31 ottobre, la vicenda del rilancio del commercio e ristorazione in città. Per quanto riguarda le sollecitazioni giunte sui due corsi principali Mascaro valuta che «sull’isola perdonale diffusa o ztl non vi è unità di intenti da parte degli stessi esercenti. L’intenzione è quella di sperimentare nelle prossime settimane alcuni orari e giorni per trovare una prima risposta alle richieste di ripresa. Quando avremo un organico più ampio poi dovremo anche ripensare il piano del traffico». Sulla viabilità, di fatti, pesa anche un corpo della polizia locale che per carenza di personale non può garantire l’adeguata vigilanza.

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