Più di 14.000 euro di condominio annuo da pagare, ma il turismo sociale a Ginepri non potrà partire prima del 2021

Nel piano triennale delle opere pubbliche divisi in 2 anni 1 milione di euro di lavori per completare l'adeguamento della struttura confiscata

Più informazioni su

Trasferiti al patrimonio comunale dal dicembre 2002, dopo 18 gli appartamenti confiscati in località Ginepri rimangono un costo per il Comune che negli stessi dovrebbe far partire un progetto di turismo sociale.

Anche per il 2020, intanto, arriva da pagare la quota condominiale, pari a 14.325,81, all’amministratore del condominio Lamezia Golfo, anche se nell’impegno di spesa si specifica che «la successiva liquidazione sarà subordinata all’effettuazione delle debite compensazioni scaturenti da eventuali debiti tributari dei soggetti da liquidare nei confronti dell’ente».

Anche nel piano delle opere pubbliche che andrà in votazione il mese prossimo in consiglio comunale viene riproposta la spesa di 1 milione di euro derivanti dai contratti locali di sicurezza per il progetto di turismo sociale a Ginepri, con 400.000 euro nel corso di quest’anno per l’affidamento e l’inizio dei lavori, ed i rimanenti 600.000 euro per la fine ed il collaudo degli stessi. Programmazione che però, come altri punti, slitta da anni per le note carenze di personale in via Perugini, ed altri problemi burocratici, che rendono tortuoso ogni procedimento comunale.

Nell’elenco degli immobili confiscati in gestione al Comune si divide l’elenco in 2 stabili: nel fabbricato A compaiono 13 unità definite da ristrutturare, ma a disposizione dell’ente, di cui alcune concesse come abitazione di necessità; altre 66 unità nel fabbricato B, legate al turismo sociale indicate come in buono stato poiché già ristrutturate.

Inizialmente i fondi erano stati destinati alla ristrutturazione di circa 70 alloggi e il loro riutilizzo, con la creazione di stanze singole e doppie, sala ristorante, reception, per una ricettività potenziale di 80 ospiti giornalieri e la realizzazione di spazi comuni per famiglie disagiate e minori a rischio di devianza, anziani, disabili ed altre categorie svantaggiate. Lavori, con anche arredi, effettuati ma non completati, e quindi ad oggi manca anche uno schema di bando di affidamento del progetto che, come i fondi, ha uno scopo vincolato.

Più informazioni su