Anche sul consuntivo 2019 numeri che non tornano tra amministrazione e revisori dei conti, critici ma assenti

La replica dell'assessore Zaffina in commissione consiliare rimarca diverse discrasie rispetto a quanto contestato

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Dopo il parere non favorevole da parte del collegio dei revisori dei conti sulla proposta di bilancio consuntivo 2019, torna in commissione consiliare l’assessore al bilancio, Sandro Zaffina, per rispondere ai rilievi sollevati anche se nel frattempo è venuto meno il confronto tra le parti con l’assenza della terna di controllo che già in precedenza aveva espresso una valutazione preliminare critica sul piano triennale del fabbisogno del personale.

Lo stesso componente della giunta Mascaro lamenta che la mancata presenza dei revisori non sia però una novità, ricordando come nel medesimo ruolo lui stesso in via Perugini si recasse almeno una volta a settimana per dare la propria consulenza e pareri quando chiamato, frequenza che invece non viene rispettata dall’attuale terna.

Anche la stessa commissione in maniera unanime stigmatizza tale atteggiamento, anche in funzione di una fase che vedrà il civico consesso doversi esprimere su più di uno strumento contabile.

Richiamando gli aggiornamenti normativi, Zaffina parte dalle contestazioni sull’anticipazione di liquidità «che sono previste, ma non riconosciute nel prospetto dei revisori», ma i conti divergono anche nel confronto sui residui da ripianare «che andranno in influire sul bilancio di previsione 2020, ma la stessa relazione si contraddice tra una prima fase in cui si dice che si è provveduto a quanto necessario, e subito dopo si portano oltre 7 milioni non ripianati».

Tra parti evidenziate ed appunti a penna a latere, l’assessore passa in analisi la relazione dei revisori che segue un modello standard da compilare: «lo stesso collegio reputa congruo un fondo contenzioso da meno di 700.000 euro nel 2018, non adeguato quello da 2,4 milioni nel 2019. Sulla Multiservizi non si tiene conto del pronunciamento degli organi contabili nazionali che ci permettono di tenere in conto del bilancio approvato della partecipata, avvenuto da parte nostra a giugno non più con una chiusura negativa ma positiva. Non si compilano adeguatamente vari altri campi, contraddicendosi anche in alcuni passaggi, arrivando ad esprimere un parere non favorevole su uno strumento non di programmazione ma di rendiconto di quanto già avvenuto».

Nei fatti i “conti non tornano” e si ci dovrà confrontare il 23 luglio in aula, ma il parere al momento non è vincolante sul consuntivo mentre lo sarà per il previsionale.

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