Votazioni attese su 6 dei 61 punti all’ordine del giorno domani in consiglio comunale, primo post coronavirus

A porte semichiuse (oltre agli organi di indirizzo politico in sala sarà presente solo la stampa accreditata) per rispettare le norme

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A porte semichiuse (oltre agli organi di indirizzo politico in sala sarà presente solo la stampa accreditata) per rispettare le norme anti Covid -19 (con banchi distanziati e disposti su più di una fila per i consiglieri comunali, ed aste fisse per non dover passarsi tutti di mano in mano lo stesso microfono), domani torna il consiglio comunale in via Perugini, il terzo del secondo mandato del sindaco Paolo Mascaro.

A 7 mesi dall’insediamento l’elenco di 61 punti all’ordine del giorno potrebbe suggerire un lungo dibattito infuocato, ipotesi però smentibile dal fatto che nella stessa giornata e nello stesso luogo 9 ore dopo l’avvio previsto dei lavori (ma la puntualità non è garantita) sia fissato l’insediamento del locale distretto del cibo con l’assessore regionale Gallo.

Inoltre, a parte il fervore iniziale nella fase di votazione delle presidenze delle commissioni, e qualche altra critica alla gestione amministrativa, non ci sono potuti essere molti campi di scontro politico tra maggioranza ed opposizione, con anche i lavori in commissione che vedono non di rado un dialogo aperto e propositivo tra i due fronti.

A voler discernere correttamente 50 dei 61 punti son debiti fuori bilancio, che probabilmente troveranno un’unica votazione complessiva senza particolari lungaggini nella discussione, che saranno imputati sul bilancio di previsione 2020 atteso per il prossimo mese (con quanto ritardo rispetto al termine del 31 luglio dipenderà dai lavori di giunta, revisori dei conti e commissione consiliare).

Dagli 11 punti rimasti così si dovrebbe superare velocemente la fase iniziale, con i primi 2 punti relativi al deposito del verbale della seduta del 19 febbraio e la conferma delle nomine nelle partecipate da parte del sindaco (unica new entry Maria Grazia Milone in Sacal, mentre per il resto confermati gli stessi nominati dalla terna commissariale) che non prevedono discussione o voti.

Nessuna votazione neanche per la presa atto istruttoria del procedimento di riesame delle condizioni di compatibilità dei consiglieri comunali, che detto in modo più semplice vorrà dire che anche il riesame delle posizioni tributarie oggetto di dibattito a mezzo stampa su alcuni consiglieri ha dato come esito il via libera per come avvenuto a dicembre. Nell’arco di 7 mesi gli stessi uffici hanno fornito relazioni e pareri diversi, aumentando così la volontà di maggiore chiarezza per come chiesta dal primo dei non eletti dell’Udc, Vincenzo Ruberto, verso l’ex candidato a sindaco Ruggero Pegna, cui si era aggiunto anche qualche altro esponente delle civiche dell’attuale primo cittadino speranzoso di poter entrare in consiglio. Inoltre lo stesso presidente del consiglio comunale, Pino Zaffina, dal post lockdown in questi mesi ha temporeggiato nel convocare una nuova seduta attendendo di poter poter inserire anche questa questione ritenuta propedeutica alla regolarità dei lavori. La parola fine, con motivazioni, dovrà essere messa domani dal segretario generale Pupo, mentre a dicembre si era avuta la presenza fugace di Cimino, con così terzo segretario diverso a sopraintendere in altrettanti consigli comunali.

Dibattito è atteso invece dai punti successivi: al quarto c’è il bilancio consolidato 2018, che la terna commissariale non ha approvato entro la fine di settembre avendo deciso di non dare via libera parimenti allo strumento economico della Lamezia Multiservizi prima della conclusione del concordato in Tribunale; al quinto punto c’è il rendiconto 2019, che sarebbe dovuto essere approvato in consiglio comunale entro il 30 giugno ma giunge solo ora in aula.

Su entrambe le questioni ci dovrebbe essere il confronto tra l’assessore al bilancio, Sandro Zaffina, ed il collegio dei revisori dei conti, le cui osservazioni negative sul consuntivo 2019 sono state ritenute contraddittorie dall’esponente della giunta Mascaro, ed ora dal raffronto dal vivo tra le parti i consiglieri comunali potranno decidere come votare dopo la mancata presenza dei revisori nella seduta apposita di commissione consiliare.

L’approvazione dei due punti, per altro, farebbe superare anche il parere negativo dato dagli stessi revisori sul piano del fabbisogno del personale per il prossimo triennio, che la giunta non ha ancora deliberato come aggiornato dopo la prima stesura (anche questa osteggiata dal collegio per atti però ora superati), e che sarà allegato al bilancio di previsione 2020 che al momento non ha una data ufficiale di approvazione in consiglio comunale. Dagli strumenti economici, oltre al potere di spesa ed assunzioni (al Comune di Lamezia Terme per altro notevolmente ingessato dal piano di riequilibrio in atto), dipende anche la tenuta stessa del consiglio comunale: la bocciatura dei bilanci comporta di fatti lo scioglimento (lo sarebbe anche la mancata discussione entro 20 giorni dalla diffida della Prefettura dopo la scadenza dei termini, ma negli enti locali questo è un tema su cui si è più elastici nell’interpretazione).

Dal punto 6 al 56 la lunga sequela di debiti fuori bilancio relativi a sentenze esecutive emesse nel periodo dal 2013 al 2019, e quartetto finale su cui maggioranza ed opposizione voteranno dopo aver già discusso nei mesi scorsi di alcuni punti nelle commissioni: riduzione della fascia di rispetto dei 3 cimiteri comunali; integrazioni del regolamento per i criteri di nomina e funzionamento del seggio di gara e commissione giudicatrice; approvazione della relazione sulla gestione del Teatro Costabile in vista della pubblicazione del bando di gestione; la conferma delle quote attuali nelle società partecipate; elezione delle componenti della commissione pari opportunità di competenza del consiglio.

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